Avellino. Il Congresso provinciale del PD irpino sembra possa ancora ulteriormente vedere allungarsi i tempi dell'espletamento. Andrebbe bene a "quasi" tutti per diversi motivi. Da analisi e voci raccolte "sotterraneamente" quello che ci si sta "giocando" è la candidatura a Sindaco di Avellino ed anche le "poltrone in palio" per il Parlamento alle prossime elezioni Politiche. Infatti sulla Legge elettorale nazionale e sulla eventualità del ritorno al voto prima di Febbraio 2018 è calato il silenzio. Si voleva votare a Marzo, a Giugno, dicevano in tanti (queste date sono escluse, evidente ed è per questo farsi "scappare una risata) per evitare che per i parlamentari di questa Legislatura scattassero "benefici" pensionisti. Verrebbe quasi una domanda: Matteo Renzi, PD, Segretario uscente ed ex Primo Ministro, non ha anticipato il Congresso proprio come "scusa" per evitare quello che a parole diceva voleva fare? Meglio lasciar perdere e tornare alle vicende "irpinesi" come diceva Alcide De Gasperi. Perchè il Congresso del PD irpino dopo oltre un anno ancora non "prende la strada dello svolgimento"? C'è sempre stato un motivo (a detta di tanti) per non farlo. A chi, però, torna utile aspettare? Potremmo pensare, un pò a tutti. L'elezione dei vertici del PD porta in "palio": la candidatura a Sindaco di Avellino e le poltrone al Parlamento romano (lasciando stare altro). In questo momento, andando oltre alle parole di facciata, nessuno vuole il Congresso, tranne, presumiamo il "silenzioso" Gianluca Festa. Come avevamo scritto ieri, è "Mr DaVvero", l'uomo che sembra essere nelle grazie del sannita Sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro ma come anticipammo qualche mese fa, anche in quelle, sembrerebbe da diverse voci raccolte, del Deputato di Scelta Civica, Angelo Antonio D'Agostino il quale non è entrato nel PD ma osserva con attenzione le dinamiche. Questo che cosa vorrebbe dire? Se Festa (perchè è lui il vero "problema" dei "parlatori-protestanti", l'uomo che tutti temono possa avere, tramite le iscrizioni online, portato un corposo numero di nuovi piddini (se accettati dalla Commissione "vigilante") in modo da avere un peso determinante nel Congresso, almeno nell'orientamento, nella direzione verso la quale andare e se poi, D'Agostino dovesse decidere di entrare a via Tagliamento o comunque fare una "scelta di alleanza" con il PD, ecco che Festa avrebbe la via spianata, di fatto, verso la candidatura a Sindaco; questo va ad aggiungersi ai voti che di suo ha, come dimostrato nella "tornata amministrativa" del 2013 quando da solo arrivò a "pescare" oltre 3000 consensi pari all'11%. Quanto alle "poltrone romane", se eventualmente, addirittura, D'Agostino dovesse, di fatto aderire, se non entrare nel PD ecco che ci si troverebbe dinanzi ad un'alleanza che verrebbe palesata e tornare utile ad entrambi (uno a Sindaco e l'altro per la riconferma a Roma). Questo, se si verificasse l'ipotesi che stiamo prendendo in considerazione (ribadiamo, dopo avere ascoltato e ragionato politicamente, non vogliamo fare "sgarbi" ad alcuno o "incensare" qualche altro) potrebbe vedere qualcuno, attuale occupante della "poltrona romana", vedersela, sfliare e qualche altro che "ambisce", vedere frantumato il "sogno" e sono in tanti a "sognare" ad occhi aperti, ecco perchè di fatto, "tutti dormono ed ogni tanto lanciano qualche urlo nel sonno".

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