Il PD in Irpinia vive uno stato confusionale, di "non governo", dove ognuno pensa alla propria area. Questo è un "problema" non degli ultimi tempi ma "connaturato" all'ibrido che è il Partito costituito da ex Democristiani ed ex Comunisti con una "immersione forte" dei Socialisti, soprattutto negli ultimi tempi e ancora di più in Irpinia. Tra le "contestazioni" mosse al Direttorio, da più "parti" è stato il non arrivare al Congresso in tempi rapidi, dopo  la "caduta" della Segreteria, nel Gennaio del 2016 e di aver gestito il Partito senza un indirizzo lineare. Tra i “bersagli” degli attacchi c'è Rosetta D'Amelio, anche Presidente del Consiglio regionale che ha, ad un certo punto, stretto una sorta di "patto" con l'UdC, con Ciriaco De Mita. Nonostante il PD e lo “scudocrociato” siano alleati in Regione questa "operazione autonoma" è stata indigesta ad una larga fetta del partito oltre che a tanti "simpatizzanti". Quello che è un "asse" o quantomeno appare fortemente tale, quello "interforze  tra la D'Amelio, PD e De Mita, UdC potrebbe vedere il "contrapporsi" dell'alleanza che potrebbe costituirsi (se già non lo è) tra il Sottosegretario alle Infrastrutture del Governo Gentiloni, Umberto Del Basso De Caro e l'ex Presidente del Senato Nicola Mancino. L'incontro odierno organizzato da Irpinia di Base, l'Associazione politica della Enza Ambrosone, ex UdC (quindi De Mita) ora PD, porta ad incontrarsi due big della politica, uno pienamente attivo, Del Basso De Caro, l'altro "ritirato" a "vita privata” ma con "trasmittenti" ancora accese in quel di Montefalcione. De Mita e Mancino pur essendo state le "bandiere" della Politica irpina non sono mai stati in perfetta sintonia. Mancino con più "potere" ad Avellino, in Città, l'altro De Mita, "potente" in Provincia. Ancora: Mancino è rimasto fedele alla linea politica della sua DC propensa ad alleanze nell’ambito del centrosinistra, continuando dopo la deflagrazione del sistema della "prima Repubblica" spazzato via da "mani pulite" nell’ambito di questa area, entrando nel PD e rimanendoci, l’altro, De Mita, dopo esserci entrato è uscito per “abbracciare” l’UdC diventandone il leader indiscusso “quasi autonomo” dallo stesso sistema del suo partito costituendo alleanze di centrodestra o di centrosinistra a seconda degli “accordi programmatici”. Queste “divergenze” tra i due “generali” della Politica irpina potrebbero essere l’opportunità per l’area che si riferisce a Del Basso De Caro di intraprendere, in vista del COngresso, un "discorso" (se già non lo è stato fatto) con Mancino per “chiamare” alle armi i suoi “vecchi soldati” e “combattere” contro l’alleanza “interforze” tra la D’Amelio e De Mita. Gli scenari sono tutti o quasi “praticabili”.

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