Avellino. Le Primarie "aperte" per l'elezione del Segretario nazionale del PD in Irpinia farebbero registrare la grande affermazione di Matteo Renzi che si attesterebbe intorno all'80% al cospetto dell'86 dei votanti tra i circoli. Quello che sembrerebbe emergere dai dati raccolti, è la delusione tra gli stessi iscritti per la "deludente" partecipazione degli stessi tesserati sui circa 7000 dell'ultima tornata di Febbraio. Un Partito che non è riuscito a trascinare neanche un "amico per iscritto" ai gazebo; un esempio: ad Avellino, quarta sezione, hanno votato solo una novantina di iscritti su 336. Nel confronto con agli oltre 20 mila del 2013 (prima elezione di Renzi a Segretario) sembra che tra "iscritti e non" solo la metà si sia recata a votare. Numero in più o in meno la cifra è "scarsa" e questo vuol dire che il "vecchio ed il nuovo" hanno fallito in questi tre anni. Il "vecchio" rappresentato dagli stessi nomi dalla Rosetta D'Amelio ad Enzo De Luca, a qualche membro della ex segretria dove qualcuno di questi riesce, nel proprio paese, a "far perdere Renzi" o a portarlo sulla soglia del "pareggio" con Andrea Orlando. Quanto al "nuovo", sarebbe lo stesso "vecchio ma riagghindato" che non riesce a fare breccia in un elettorato "stanco e stantio". I giovani che si avvicinano al PD irpino sono prossimi allo zero.

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