“Liste separate ma candidato unitario”, sostanzialmente è questa la dichiarazione che Rosetta D’Amelio, PD ha rilasciato ai Colleghi de “Il Ciriaco”. Abbiamo chiesto all’entourage della Presidente del Consiglio che cosa volesse dire con quelle parole e ci è stato risposto: “Ognuno candida i suoi e poi ognuno e poi si sceglie il Segretario. Niente liste uniche”. A questa risposta, noi continuiamo nel credere che sia un assoluto “non senso” ed il solito, eventuale, “pasticcio all’italiana” e spieghiamo il perché: “Fare liste separate significa comunque "pesarsi" e mantenere o tentare di mantenere una eventuale posizione di forza, nell'Assemblea provinciale e nella Segreteria (Direzione) ma che si presuppone sia comunque debole, altrimenti si andrebbe decisi allo scontro e chi "ha più polvere spara ed alla fine vince". Per come la mette la D’Amelio, ci sarebbe ugualmente la “conta” ed a quel punto chi avrebbe qualche numero in più andrebbe a sceglie il Segretario in una rosa di nomi indicata anche dal “perdente” magari "concedendolo". Che senso ha? Sarebbe un “fantoccio”, come già scrivemmo qualche settimana fa dove di fatto, in un partito che risulterebbe "immobilizzato, imbalsamato, bloccato" nell'agire politico, perchè senza una liena precisa perchè "mediata, mitigata". Un Segretario che non conterebbe neanche quanto una "scartina"  e a questo punto si rischierebbe di dare l'impressione di "mettersi, di fatto, tutti insieme" per "dividersi" la gestione del Partito (un candidato a me ed uno a te, qua a me e là a te?)”. Quel che ne pensa Umberto Del Basso De Caro, riferimento dell’altra “composita” area non è dato sapersi, almeno ufficialmente (ufficiosamente si sa o comunque si intuisce). Un eventuale accordo del genere sarebbe come dire di “essersi fatti la guerra solo per sprecare munizioni”. La D’Amelio ha avuto un peso politico non indifferente in Irpinia ma dalle ultime "mosse" sembra non averne più nella stessa misura e per questo "appare" in uno "stato di paura e confusione". In quest'ultimo anno si è "incartata"'; Vicina a Del Basso De Caro per portare alla Presidenza dell'Alto Calore un nome "gradito" all'UdC ma poi "amicizia" saltata col Sottosegretario proprio per la rottuta sul "nome"; infatti è stato confermato Raffaello De Stefano con il sostegno del sannita.  Accordi alle Amministrative del 2016 con lo scudocrociato però trovarsi a di stanza di un anno, come nel caso di Atripalda, a "perdere" Luigi Tuccia, dalla candidatura a Sindaco ed anche dallo scranno di Palazzo Caracciolo (Ente provincia) perchè alle comunali non è neanche in lista. Al Comune di Avellino, la condizione della D'Amelio (dei dameliani) è addirittura paradossale. Si è chiesto, un anno fa, la svolta al Sindaco Paolo Foti attraverso un documento molto duro a seguito del quale è entrato in Giunta un proprio esponente, salvo però, "uscire" con dichiarazione del "tipo": La Giunta cambi, lavori, o vada casa (ma ci sono anche i suoi, quindi non hanno portato "benefici"?). Presenza nel Direttorio nonostante le dimissioni annunciate un anno fa (date, non date, comunque oggi è ancora lì). Tutto questo, unitamente ad un sostegno a Matteo Renzi, quale Segretario nazionale del PD che non ha una grande "spiegazione" politica. Molti dameliani si definiscono socialisti (come altri dell'altra sponda, Del Basso De Caro) ma Renzi cosa ha di socialista visto il passato e l'oggi nel quale si "ispira" ad Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, appena eletto (con il Movimento En Marche -Renzi In cammino-, dopo aver lasciato il Partito Socialista), che ha formato un Governo con esponenti di centrodestra; insomma, un Esecutivo come quello di Renzi e di Gentiloni, con una politica piddina che sembra non voler guardare a Sinistra ma sempre più verso il centro - centrodestra. Con questa politica cosa ha in comune la D'Amelio? Bisogna costruire il PD, "spogliato" dalla derivazione comunista e democristiana ma che "guarda" a destra? La D'Amelio sembrerebbe avere "paura" del Congresso in Irpinia (ci saranno a breve le elezioni Politiche) e per questo "confusa". La D'Amelio deve capire cosa fare. Deve farsi e una domanda e darsi una risposta: Voglio stare in un PD che si sposta sempre più verso il centrodestra? (Se dovessimo rispondere noi, potremmo pensare che lo voglia visto che ha sostenuto questa politica, soprattutto nell'ultimo Congresso nazionale con le Primarie del 30 Aprile).

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