Avellino. La prossima campagna elettorale per l'elezione del "nuovo" Sindaco sarà molto dura per il Partito Democratico. Dopo, il "quinquennio buoio", nel 2018, di Paolo Foti e della sua squadra, Giunta e "pezzi contraddittori" della maggioranza per i dem sarà una corsa ad ostacoli provare ad ottenere la riconferma. Il Partito di Matteo Renzi, che sembrava puntare molto sulle "quote rosa", soprattutto alle Europee del 2014, "piantando" quattro del "gentil sesso" quali capilista nei relativi collegi deve tornare a credere nelle donne, in quelle "giuste", e giocare questa "carta" per riabilitarsi politicamente agli "occhi" degli elettori. Candidare una donna a Sindaco, potrebbe anche "zittire" velleità di quei tanti che si propongono o vengono proposti e soprattutto porrebbe Gianluca Festa (colui il quale, al momento, tra i "maschietti" ha più chances di candidatura - qualcuno ci ha detto qualche giorno fa che "costringerlo" ad uscire dal Partito sarebbe la mossa più sbagliata - ) davanti ad un "dilemma" sul se fare un passo indietro o andare avanti lo stesso, provando, appunto, a proporsi da solo, eventualmente fuori dal PD ufficiale. Il Partito Democratico è in uno stato confusionale e trovare la "forza" di decidere, già oggi, il candidare una donna vorrebbe dire mettere un punto fermo dal quale partire. Da più parti, si ipotizza, la "scelta" del candidato Sindaco attraverso le Primarie ma questo sembra essere, oramai, uno strumento "obsoleto" nella modalità oltrechè poco "affidabile". C'è un modo, però, per "rivitalizzare" le Primarie, farle solo "rosa" in modo che qualcuna faccia un passo indietro rispetto alla decisione di lasciare la vita amministrativa. Qualche altra, invece, andrebbe politicamente "bocciata preventivamente".

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