Avellino. Il Partito Democratico nazionale ed irpino vivono il momento più difficile della giovane storia (10 anni ad Ottobre). In Irpinia, si va, dopo 19 mesi al Congresso, a Settembre, per ridare la "testa" ad un "corpo morente". Come preparare la "cura"? Le alchimie si ricercano in "silenzio". E' questo il profilo scelto da alcuni esponenti dell'area che ha quale riferimento il Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro. Subito il nodo alleanze. Le voci di corridoio riportano di contatti diretti tra il leader sannita e Gianluca Festa per far collimare linee che già sono di convergenza. Se si dovesse arrivare ad un accordo, i due sarebbero anche "portatori" della grandissima "fetta" dei tesserati online e questo peserebbe molto sul piatto della bilancia per l'elezione del Segretario che non sarà una figura condivisa. Infatti, ci dicono, in buona sostanza "non vorremmo fare la fine della segreteria De Blasio andata in frantumi. Carmine doveva essere il Segretario di tutti ma alla fine ha portato il partito a spaccarsi; responsabilità provenienti da più parti ma le sue ci sono state e qualcosa andava fatto prima del passo indietro obbligato". Proprio questo potrebbe essere il motivo per il quale non ci sono contatti "diretti", tra Del Basso De Caro e l'ex numero uno irpino. Ci sembra di capire che vi sia una "ala oltranzista" che non vuole De Blasio perchè "divisivo" come nella passata Segreteria, appunto e perchè non si è schierato nella "sfida", ancora ad oggi, dopo un anno che di fatto sono sul campo i due "eserciti", quello di Del Basso De Caro e della D'Amelio. Farlo entrare oggi potrebbe essere causa di malumori futuri, sarebbe un ”noi lavoriamo e lui passa a raccogliere i frutti”. Viene ricordato: "se si dovesse consumare l'unione Del Basso De Caro - Festa, che De Blasio cacciò l'esponente "DavVero" dal PD e questi poi fece rientro da vincitore così come è stato il Segretario che ha preso il posto della stessa Lengua "defenestrata" senza tanti giustificati motivi che è restata sempre in silenzio (e ritorna la "voce del silenzio") a lavorare. L'area di Del Basso De Caro è contro il Direttorio è c'è chi, tra i “decariani”, potrebbe avere più motivi dello stesso ex Segretario per essere contro ma viene preferita la "linea morbida" almeno in apparenza. "I toni devono essere forti ma non alti". Noi di cinquerighe, spiegammo già qualche tempo fa che De Blasio probabilmente non si sentirebbe a suo agio, politicamente, in questa area, e quindi non si è schieratoi. Potrebbe anche farlo, potrebbero essergli anche porte le porte ma quale peso avrebbe alla luce di quanto il “corridoio” ci riporta? Nell’area di Del Basso De Caro, ci sono due leader evidenti, uno in Città ed uno in provincia. I nomi possiamo farli senza che nessuno l’abbia a prendersela: Livio Petitto e Caterina Lengua. Entrambi hanno i voti ma “toni e approccio” diverso. Il primo più “alto e sfrontato”, la seconda più “pacata”; Le due facce della stessa medaglia, Umberto Del Basso De Caro. Sono forti, in questa area, le “quotazioni” “popolare e socialista”: Quella, ex Margherita numericamente più sostanziosa e quella socialista “tosta”, ed anche su questo versante il Sottosegretario rappresenta la sintesi perfetta in quanto, alla fine della cosiddetta “prima repubblica” che portò alla fine di quel sistema partitico, PSI,  scelse l’area popolare, entrando nella “nuova formazione” della Margherita guidandola a Benevento. Del Basso De Caro ed i suoi lavorano per ricostruire i rapporti con gli iscritti, gli elettori, i simpatizzanti. Bisogna parlare di programmi, idee, progetti (come stiamo facendo, ci viene sottolineato) per eleggere un Segretario che sia “innamorato del PD” e quindi disposto anche a “rimetterci”. Insomma, alcune "voci di spesa" devono sparire dal bilancio della prossima segreteria. Un Segretario alla Papa Francesco.

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