Avellino. Il Congresso provinciale del Partito Democratico si avvia alla celebrazione. Si sta definendo in queste ore la platea degli iscritti per acquisire il diritto al voto ed alle candidature che porteranno alla individuazione di, almeno due esponenti in corsa per la Segreteria. Almeno due ne dovranno essere altrimentii le "mazzate" che le tre aree (ma due convergeranno in una) si son dati rischierebbero fortemente di sembrare "sceneggiata". L'area di Umberto Del Basso De Caro e quella di Rosetta D'Amelio dovranno schierare il proprio candidato alla Segreteria; troppo distanti le due linee politiche perorate. Quella legata al Sottosegretario alle infrastrutture non disposta ad aperture verso alleanze con Ciriaco De  Mita e la sua "creatura" UdC, mentre l'altra, quella della D'Amelio, "filo demitiana" visto i tanti accordi raggiunti nel corso dell'ultimo anno e mezzo indipendntemente da "miti consigli dell'ultimo momento". Due a correre per la poltrona principale di via Tagliamento altrimentii il PD rischia di perdere quel minimo di credibilità che è rimasto. In tutto questo è ora che prenda la parola Beniamino Palmieri, Sindaco di Montemiletto e renziano della orima ora legato al parlamentare Luigi Famiglietti. E' stato accostato prima quale candidato, col progetto antidemitismo, di Famiglietti, a Del Casso De Caro, poi dell'altro schieramento quondi con progetto contrario e poi ancora quale possibile candidato "unico ed unitario". In questi mesi, da "prima delle Primarie" del 30 Aprile non ha proferito parola sul "tema". E' ora che lo faccia. Deve dire, quanto erano e sono vere queste voci, quanto eventualmente fosse stato coinvolto, quale la sua idea del PD, con chi sta. >Deve scegliere se rimanere un buon gioatore o provare a dimostrare di poter essere un fuoriclasse. Alle regionali del 2015 conquisto 8000 preferenze. Quei voti, quella manifestazione di consenso ottenuto (da dentro e fuori il partito) merita di ascoltare la sua voce. Deve dire se si candida, con quale progetto e con chi. Deve, eventualmente, costruire un'aggregazione e non essere "nominato" al vertice di essa. Leader, comprimario o "nominato"? Scelga. Voleva, nella campagna regionale, far "saltare il tappo" alla vecchia politica, ora rischia di rimanere imbottiglisto in essa.

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