Avellino. Il gruppo di maggioranza relativa all'Ente Comune di Avellino è allo sbando più che mai e lo dimostra ancora una volta, “assecondando" quella che ci viene riferito essere stata la richiesta del Sindaco, Paolo Foti, ovvero di "supportare" il Capogruppo Giuseppe Giacobbe con tre rappresentanti delle aree diverse: Enza Ambrosone, per Umberto Del Basso De Caro; Ida Grella, che ha rivestito il ruolo per due anni, "ibrida" e Salvatore Cucciniello, vice della Grella qualche periodo fa (i due diedero le dimissioni in contemporanea), per Rosetta D'Amelio; (Non c'è Franco Russo, e qualcuno si chiede se sia stata una "scelta calcolata" per non evidenziare il peso di Enzo De Luca o per risaltare che l'ex Senatore conti poco o anche lui ha preso le distanze?; Quale delle ipotesi?). Il "quadrilatero" sembra un'altra "stortura" politica che non servirà a nulla perchè le "aree" sono già, sostanzialmente rappresentate in Giunta con l'area De Caro "forte" del Presidente del Consiglio comunale, Livio Petitto. Forse al Sottosegretario converrebbe prendere le disanze da Foti in quanto il ruolo di Petitto, è più "tecnico" che politico quindi sarebbe facile "giustificare" la presa di distanza da questa amministrazione, come, del resto, qualche altro esponente vicino al Sannita ha già fatto.  

Se non sono riusciti a trovare la "quadra" fino ad adesso, come potrebbero riuscirci ora con questa “mossa”? Con questo "quadrilatero" cosa si pensa di "apportare"? Armonia, uniformità, condivisione? "DavVero" lo si crede? Un Sindaco dem e una grossa fetta del suo stesso gruppo che "marciano" da tempo senza trovare un minimo di intesa con il "gruppo" di Gianluca Festa (PD anche lui lo sappiamo tutti?) ma non fotiano continuano ad "escludere" dal dialogo chi ha un "potere azionario" forte sia nel Partito che tra i cittadini sta commettendo un altro errore, oliticamente marchiano in apparenza e sostanziale nel merito. Un "tavolo con tre piedi". Si arriverà lo stesso a fine mandato ma queste "azioni-operazioni" mostrano in maniera plateale all'esterno la debolezza di Foti e del “pezzo” PD che le compie. Il Sindaco rappresenta la Città e deve per il bene di essa anche "sottomettersi" a Festa invitandolo, "pregandolo" di sedersi ad un tavolo e ragionare affinchè si arrivi ad un "patto di fine consiliatura"; (Questo si sarebbe dovuto fare almeno un anno e mezzo fa ma tentare oggi sarebbe un dovere ancora più da sentire). Segno di debolezza politica del Sindaco che si unisce alla scelta di ritirare il Bilancio consuntivo, strumento che sembrerebbe debba essere "rivisto". Ci viene detto: “nelle condizioni in cui eravamo, non avrei ritirato la pratica del Bilancio. Avrei rischiato e avrei messo in condizioni chi "dice" di votare contro, di votare sul serio contro e assumersi la responsabilità di commissariare la città a 9 mesi dalla fine della consiliatura con decine di progetti a termine. Un PD ed un Sindaco, già deboli di proprio, per la seconda volta, in un anno, costretti a dovere cercare una soluzione con un partito che è di maggioranza”. Foti ed il PD, sembrano mostrare, ulteriore, evanescenza politica in quanto non riescono a “mettere un punto” con un partito, Scelta Civica, che ha un “numero” solo in Consiglio.

Avevamo scritto: "Comune AVellino; Le "paure" di Foti e la "debolezza" del capogruppo PD".

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali