L'Irpinia sta scomparendo dai radar di Matteo Renzi, Segretario nazionale del PD. Nell'infornata di nomine interne, il "rettore" ex Capo del Governo ha proceduto a riorganizzare il Partito in vista dell'appuntamento elettorale del 2018. Sono stati individuati 40 "dipartimenti", ovvero settori che "fotografano" la Società ed attraverso i quali bisognerà individuare strategie e programmi da portare all'attenzione degli elettori. Inomma, ricercare problemi e soluzioni; i primi si vedono, per le seconde occorreranno lavoro e capacità di analisi da impegnare al massimo. Fatto sta che in queste nomine, dopo quelle per la composizione della Segreteria nazionale, anche qui, sono assenti gli irpini. Segno che i locali rappresentanti non hanno  "stima e fiducia politica" da parte del Segretario? L'Irpinia che contava nel panorama politico nazionale oggi, non conta più. Un PD in enorme difficoltà nella trovare o ritrovare il consenso, vede in Irpinia, una volta laboratorio politico che  "precedeva" assetti nazionali, terra fragile economicamente e quindi socialmente, i suoi rappresentanti non avere "voce in capitolo" negli "indirizzi" del Partito. 

In questo link al PD nazionale si troveranno i 40 "capi" suddivisi in egual misura tra donn3 ed uomini. Tra le altre "nomine", troviamo quella di Piero Fassino, ex PCI, PDS, DS a responsabile di tutta la proiezione internazionale dell'Attività del partito, ad iniziare dalla rappresentanza dentro gli organismi del Partito Sovialista Europeo, del quale appunto il PD fa parte ma sembra, all'elettorato, con poca "reale vocazione socialista".  In Irpinia, soprattutto la base chiede una "svolta" a Sinistra; Il PD renziano, nazionale e locale, ci proverà? Cercate di "contare".

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