Il Congresso PD è nella fase cruciale. Entro il 29 Agosto bisogna presentare candidature e programmi per la guida della Segreteria. Seppur periodo di ferie e vacanze, le parti ed anime che sono diverse si muovono nell’ombra e non per il caldo torrido. L’ala che fa riferimento al Sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, con tra gli altri la Socialista Chiara Maffei, come lo stesso membro governativo del MiT, la Vicepresidente dell’Ente Provincia Caterina Lengua ed il Presidente del Consiglio comunale di Avellino, Livio Petitto, non sembra volere cedere a quelle che sono “velate lusinghe o ammiccamenti” che provengono dall’area, che qualcuno ha racchiuso o sintetizzato in “D’Amelio, De Luca, Santaniello, Famiglietti”; Si prospetterebbe un “quadrilatero”. Del Basso De Caro ha portato uno stile nuovo, garbato, pacato ma deciso e basato sui "fondamentali" Ha conquistato simpatie e consensi che non può permettersi di "gettare a mare" con una "strambata". Ci dice un esponente vicino al Sannita: “In politica è vero che tutto può cambiare ma francamente direi che vedo difficilissimo se non impossibile una convergenza, almeno con quelli che fanno tutt’ora parte del Direttorio. Noi abbiamo un programma, una linea politica chiara, univoca e che quanto alle alleanze non prevede “rapporti” con l’UdC di De Mita. Vogliamo un partito che guardi a costruire il centrosinistra fondandolo sul programma. Bisogna essere realisti: il PD non può al momento pensare, indipendentemente dalla eventuale futura Legge Elettorale di poter governare il Paese da solo e così in Regione ed in Provincia. Non possiamo continuare ad appoggiarci a De Mita, noi non lo vogliamo mentre l’area D’Amelio, la Presidente del Consiglio regionale lo ha fatto in più occasioni in questo periodo di “direttoriato”. C’è stata una egemonia, tra l’altro perdente e noi non possiamo essere complici, tra l’altro, a posteriori, quindi andare a fornire loro una “giustificazione del disastro in cui versa il PD “, di quanto hanno fatto, loro e sottolineo loro. Un "candidato condiviso" non è possibile perché bisognerebbe fare in modo che questi sia la sintesi di un "programma condiviso". Un Segretario che “obbedisca” un po' all’uono e un po' all’altro non è nel mio stile promuoverlo. Sarebbe un fantoccio tirato per la giacchetta. Mi auguro che non esista un personaggio del genere tra amici e compagni. Quanto a Beniamino  Palmieri, quello che prospettano (da più parti si sente dire) come candidato di tutto  o quasi il PD, era seduto ai nostri tavoli, ora non lo è più, così come Famiglietti. Hanno fatto già due spostamenti e sono troppi".

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