Avellino. Il Congresso PD, commissariamento o meno, è diventato un "affare di Stato" e questo non è per niente positivo perchè salire agli altari della cronaca per l'incapacità di darsi un nuovo organismo dirigente è sinonimo di "pochezza politica" soprattutto per chi ha gestito, ovvero il Direttorio, con "complicità regionale e nazionale" perchè, di certo, un partito cosi mal ridotto è lo specchio dei "livelli più alti", incapaci di "prendere in mano la situazione". "Roma" deciderà per il Commissariamento? E' una pessima "propaganda politica" per Matteo Renzi e per chi attorno a lui ha responsabilità nel "governare un partito". Il "Direttorio", in Irpinia, ha fallito nella sua funzione "politica e di amministrazione"  e ad oggi, ancora non si dimette, ma cosa "spera"? Quanto alle "fazioni", sono due, principalmente: quella vicino al Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro e la parte legata al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Inqueste ore ci è stata portata una "voce"  all'orecchio ed è quella che riferisce dell'ex Segretario provinciale, Carmine De Blasio, dimessosi nel Gennaio del 2016 per offrire la possibilità di un dialogo, tra le varie anime, quelle di allora, "dissidenti, divergenti e diffidenti", essere oggi "equidistante" dai due poli e e questa è una "notizia". De Blasio, non è mai stato, o almeno tranne un breve "periodo equivoco", vicino al sannita ed infatti, quelli che erano "blandi dialoghi" prima del Referendum costituzionale non hanno portato a costruire la possibilità di una vera convergenza. Noi di cinquerighe, abbiamo sempre sostenuto che l'indole politica dell'ex numero uno di via Tagliamento lo porterebbe altrove, non verso la parte socialista, altrimenti avrebbe potuta compiere scelte diverse addirittura prima che nascesse il PD non entrandovi visto le tradizioni socialiste, appunto, di un "ramo" della famiglia; (non sveliamo nulla di nuovo in quanto già è stato anticipato, proprio da queste colonne). L'essere oggi, "equidistante", vorrebbe dire, nei fatti, che De Blasio, lontanissimo dal Direttorio e "freddo" con Enzo De Luca sino a non molto tempo fa, si è riavvicinato, magari mantenendo la "distanza di sicurezza" dall'ex Senatore e la parte ex comunista; insomma, starà attento a non "prendere un fregatura, una seconda"; De Luca, ha detto, su queste pagine, che lo ha sempre sostenuto e forse le "parti", oggi, dopo la "non fiducia reciproca, forse di qualche mese fa", se ne stanno dando ora atto. Che questo si traduca in un "accordo" è presto dirlo ma al più, De Blasio, rimarrebbe "equidistante" senza schierarsi, fornendo un contributo utile alla "causa del PD ma non a quella delle parti". SI potrebbe pensare ad una ipotesi di "nuovo accordo" con l'area De Luca - D'Amelio, perchè, De Blasio, non ha mai "sbarellato" nell'attaccare il Direttorio; ha, solo e sempre evidenziato gli errori politici compiuti dai quattro e lo "scollamento e scoramento" venutosi a creare nel partito e nel rapporto fiduciario con elettori e simpatizzanti,  a seguito  di quella "operazione non canaglia ma inspiegabilmente forzata" che lo fecero dimettere per il bene del partito; una "chance" che offri ma che non fu raccolta. De Blasio in questo anno e mezzo è stato sempre "fermo" sulla sua linea, non è saltato di qua o di là, ha solo aspettato e questa sua "pazienza" sta per per essere "premiata" perchè, per liui, ritornare in "auge" con i deluchiani e i dameliani, sarebbe una grande rivinciata, acnhe se non cerca, almeno esplicitamente. Sottolineano, in chiusura, De Blasio ha chiesto al Direttorio di "fare ammenda" ma non ha affermato: "mai più con voi". 

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