Avellino. "Mercoledì 9 Agosto, durante la seduta di Consiglio Comunale che ha portato all’approvazione del Bilancio consuntivo 2016, il consigliere di opposizione, l'onorevole Giancarlo Giordano è ritornato sull’affaire  “biglietti gratis”  al Teatro Gesualdo. Argomento, questo, che sta interessando, giustamente, giornali ed opinione pubblica da diverso tempo". Silvia Amodeo, Consigliere comunale di maggiornza, PD, ci illustra la "storia" sui biglietti omaggio sui quali ci sarebbe una sorta di "libro nero". "Assurta così, ancora una volta, agli onori della peggior cronaca,  l'Istituzione  Teatro  Carlo Gesualdo, nonostante la messa in liquidazione, la nomina di un commissario liquidatore poi dimessosi, e quella di un  team di professionisti incaricato della  prossima programmazione e gestione,  ancora non sa “ di che vita deve vivere o di che morte deve morire”. Un groviglio di cose dette, sussurate, accennate che non lasciano a me, come consigliere e ai cittadini la possibilità di avere una chiara cognizione di quanto stia accadendo. Eppure, in aula delle responsabilità ce le siamo assunte, ancora una volta, rispetto a quella che sembrava l’unica strada da percorrere per consentire le uniche due cose importanti da fare:

·        Pagare gli operatori che hanno continuato a svolgere il loro lavoro, nonostante vantassero crediti da 14 mesi.

·        Far  ripartire la stagione di ciò che è stato indubbiamente un fiore all’occhiello per la città di  Avellino.

Il Teatro, "dettaglia" la Amodeo, ha fruito di una convenzione con il TPC (Teatro Pubblico Campano) nella quale erano previsti 97 biglietti omaggio,  a spettacolo. Questi biglietti omaggio sono stati distribuiti a chi, secondo l’autonomia del CDA del teatro, rispondesse come accade nella gran parte non solo dei Teatri ma anche degli stadi, dei palazzetti dello sport, ecc,  a categorie cosiddette “di riguardo”: personalità con funzioni istituzionali, sponsor (chi tira fuori consistenti somme di denaro  per sostenere attività culturali,  è logico debba essere almeno ringraziato in minima misura), autorità locali. Concordo con il Consigliere Giordano quando dice che quei 97 posti sarebbero potuti essere utilizzati per avere qualche autorità in meno e qualche cittadino in più, magari tra coloro che nel Teatro Gesualdo non ci hanno mai messo piede ma questo è altro discorso e non cambia nulla rispetto, ripeto, all’assegnazione legittima che rispetta  un criterio di  autonomia del CDA; può considerarsi, al limite, solo una questione di sensibilità. Diversa cosa è, invece, ciò che l’ex- Presidente Cipriano, e qui Silvia Amodeo passa al contrattacco,  prima, e i consiglieri Giordano e Preziosi poi, hanno sollevato, o meglio sventolato, per evidenziare un mal costume che avrebbe investito assessori, consiglieri, amministratori  e professionisti: un elenco che comprende  le assegnazioni  di  ingressi gratuiti per sé e per i propri  familiari e amici. E’ pratica consolidata, questa, che avviene nel pubblico e nel privato. Un’arroganza, l'analisi politica, che infastidisce e mortifica chi, sulla carta e nelle parole, dovrebbe essere il maggiore fruitore di un percorso educativo culturale. Si insiste sulla pubblicazione dell’elenco di nomi di coloro che hanno beneficiato di tale privilegio. Che siano “persone in vista”, “consiglieri”, “assessori” rende la cosa soltanto più odiosa, ma non sana una vecchia abitudine avellinese che è quella di voler trascinare tutto su un piano di pettegolezzo spicciolo. E’ vero, i nomi andrebbero detti se non altro per fare un doveroso distinguo: tra chi si è comportato in modo diametralmente opposto, nel rispetto dell’humus di cui quella Istituzione, per poter sopravvivere,  aveva bisogno: entrate quante più posssibili. Mantenere aperto un Teatro di dimensioni del Gesualdo è impresa titanica e solo chi si limita alla polemica da social non può saperlo. Il Teatro è “cosa pubblica” e se c’è stato qualcuno che ha pressato  per ottenere una qualsivoglia forma di privilegio è lecito saperlo, al di là dei ruoli, delle professioni e dei ceti sociali. L’amministrazione “trasparente” passa anche per percorsi accidentati come questo. Se, va a chiudere la Amodeo, non si intenderà procedere in questo modo, trovo  a questo punto inutile anche solo continuare a ricordare l’esistenza del “famoso elenco”. Il  continuare a parlarne come lo si sta facendo serve soltanto a  riportare  alla memoria il noto racconto di Pazzaglia e del suo cavalluccio rosso".

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