Umberto Del Basso De Caro e Vincenzo De Luca si sono incontrati a Napoli e questo è ufficiale. Mino Mortaruolo, Consigliere regionale è stato l’artefice del “faccia a faccia”. L’oggetto dell'incontro non c’è, nei fatti; potrebbe essere stato quello, sostanzialmente di portare un “pò di calore” nel rapporto “gelido” che i due hanno da tempo per provare a ridare slancio al PD ma la realtà, a leggere bene la condizione politica con l’avvicinarsi delle Elezioni per il rinnovo del Parlamento potrebbe essere stata ben altra. Un incontro, che dovrebbe aver ricercato De Luca, a quanto da “voci di corridoio” e “silenzi eloquenti”; ci sarebbe in ballo la legittima, eventualità di candidatura del figlio dell’attuale Governatore alla Camera in un “posto che sia sicuro” ed ecco che entra in ballo Del Basso De Caro. Il Sottosegretario ha ottimi rapporti sia con Matteo Renzi, Segretario nazionale al secondo mandato col quale è stato al Governo poi riconfermato in quello attuale con Paolo Gentiloni Premier, ed ha ottimi rapporti (con maggiore vicinanza politica) anche con Maurizio Martina, numero 2 del partito, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nonchè “cofirmatario” della mozione che con Renzi ha ottenuto la vittoria alle Primarie del 30 Aprile. De Luca non è "nelle grazie" di Renzi, non lo è mai stato. La candidatura alle regionali dello “sceriffo” non è stata sostenuta a “tambur battente” da Renzi, anzi. Sarebbe, quindi, poco credibile che il toscano favorisca a cuor leggero quella che potrebbe essere interpretata come una “dynasty” quando soffia il vento contro la “casta”. Il rinnovamento, l’abolizione dei privilegi della politica, sarebbero “bandiere” che andrebbero a farsi benedire. La "dinamica" dell'incontro potrebbe essere "avallata" da quanto accade da qualche mese ai nostri giorni. Dobbiamo ricordare che è tornata in auge, tra fine 2016 ed inizio anno, “Campania Libera”, che molti definivano il “partito personale” del Presidente della Giunta regionale (smentito ovviamente) ma di fatto questa lista è stata agli “onori della cronaca” salvo poi “sparire” quando si è cominciato a parlare, insistentemente,di Piero De Luca tra i candidati alle Politiche (è stata una sorta di pressione politica?) ed è da leggersi in questo senso la “promozione” del giovane nella Segreteria regionale del PD avvenuta qualche giorno addietro? Al contrario, il socialista sannita, Del Basso De Caro, non ha bisogno di De Luca per ottenere un posto blindato alla Camera o al Senato che sia, quindi da tutto questo si potrebbe intendere che l'incontro sia stato cercato da De Luca. Per il Sottosegretario, si parla del Senato come prossimo approdo ma oggettivamente la conferma non c’è. Palazzo Madama ha un appeal inferiore soprattutto dopo il tentativo andato a vuoto di “abbatterlo” attraverso il Referendum sulle Riforme dello scorso 4 Dicembre quindi sembrerebbe strano che, proprio Del Basso De Caro vi ambisca ammenochè, in una “trattativa” non abbia avuto la certezza di andare ad occupare un posto da Ministro, nell’eventuale Governo a guida PD, qualora chi elettori lo dovessero “decretare. Andare a presiedere un Ministero, magari quello della Giustizia, per un “principe del foro” quale Del Basso De Caro, sarebbe una “naturale” promozione dopo l’ottimo lavoro che sta svolgendo al MiT. Sarà comunque Renzi ad avere l’ultima parola ma è evidente che Del Basso De Caro “conta” molto e lo si è visto con il Commissariamento del PD irpino. Alla fine, “diplomazia a parte” ha ottenuto la “caporetto” del Direttorio, come scrivemmo noi di cinquerighe. Questo lo dissero i suoi: "Congresso PD; Commissariare il Partito per ripartire; Del Basso De Caro". Del Basso De Caro non è politico da scendere a compromessi tantomeno al ribasso quindi il tutto farebbe pensare o potrebbe dar da pensare che il Sottosegretario punti a mettere fine alla egemonia di De Luca nel PD campano. Per questo gli oramai prossimi Congressi, in Irpinia e quello regionale vedranno a questo punto, se confermata tale ipotesi, l’area di Del Basso De Caro acquisire sempre maggiore peso con la Giunta regionale che potrebbe, nei prossimi mesi, essere oggetto di rimpasto (già se ne era parlato qualche mese fa) e qui Mortaruolo potrebbe “ottenere i frutti del lavoro diplomatico”. Da questo accordo, sempre ipoteticamente parlando ne uscirebbero cincitori: Del Basso De Caro, Mortaruolo, De Luca jr con lo sceriffo a fare da "comprimario", cosa da non poterci credere conoscendo il pesonaggio. Infine questo potrebbe influire anche sul "pensiero" di entrare nel PD che Angelo Antonio D'Agostino potrebbe avere. Vedremo.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali