Avellino. Tesseramento e Congresso PD irpino. Umberto Del Basso De Caro, Sottosegretario alle Infrastrutture del Governo di Paolo Gentiloni, riferimento dell’area socialista, come lo stesso sannita, “capeggiata” da Chiara Maffei, anche Presidente dell’Associazione “Radici Democratiche” con i provenienti dall’area popolare quale Caterina Lengua e Livio Petitto ma anche Raffaello De Stefano e Rosanna Repole, tra gli altri, non molla di un millimetro rispetto a quella che è la sua posizione sin dall’inizio di questa “battaglia” per rinnovare mentalità e meccanismi obsoleti: “Siamo pronti a presentare la nostra posizione politica con un programma che abbiamo già nei punti salienti e che in questo tempo andremo a migliorare e limare invitando il “territorio” a partecipare. Siamo inoltre pronti a presentare una nostra candidatura per la guida della Segreteria. Non escludo il dialogo (non ho parlato con nessuno) ma questo potrà avvenire solo con chi ha un programma e mi pare che qualcuno proprio non ce l’abbia. Aggiungo un elemento importante, che già le dissi qualche giorno fa; non amo le “ditte individuali” (chiaro il riferimento a chi ambisce “solo” a fare il Sindaco di Avellino ma anche a chi, eventualmente ricerca “poltrone altre”). Noi vogliamo costruire una squadra, unita, coesa che si adoperi per il territorio. Il nostro PD non sarà un “traghetto”. Del Basso De Caro usa un tono molto pacato ma è fermo, “segno” che l’incontro con Vincenzo De Luca (PD Campania; Del Basso De Caro mette fine all'egemonia De Luca) non ha “aperto spiragli” per un Congresso unitario: “Assolutamente non credo nell’unanimità ma credo nell’unità. Siamo pronti a questo ma non mi pare che, un interlocutore in particolare sia disponibile, anzi le differenze tra noi sono lampanti, forse ancora di più oggi”. Del Basso De Caro non vuole neanche nominare colei alla quale si riferisce e noi non riportiamo il nome ma diciamo solo che è una donna, Presidente del Consiglio regionale, ex PCI, PDS, DS. Del Basso De Caro e Chiara Maffei hanno lo stesso pensiero e questo la dice lunga sulla eventualità di un Congresso senza “bastonate” o per dirla alla Maffei, “seggiate”. Del Basso De Caro sulla “discesa” del Commissario David Ermini ad Avellino, che porta a scoprire con stupore, almeno a noi della stampa ma anche alla stragrande maggioranza degli iscritti che il Direttorio “vige” ancora (forse, stupiti, anche i quattro), nonostante il famoso atto di commissariamento, dice: “Io sono assolutamente d’accordo con la decisione del PD nazionale: Ermini è il Garante delle procedure di tesseramento e del corretto svolgimento del Congresso. Quanto al Direttorio che continuerà ad esistere, dico, che dopo il disastro che hanno combinato, altri due mesi cambieranno poco. L’importante è che tutti sanno che esiste (il Direttorio) e cosa ha combinato. Qualcuno, anche a Roma se ne è accorto. E questo è un bene per il Partito”. Del Basso De Caro continua a soffiare sul vento del cambiamento e la colonna sonora della sua battaglia è “Wind of change” degli Scorpions.

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