Avellino. In una insolita ed atipica passeggiata notturna tra il Corso Vittorio Emanuele e piazza Libertà, ci siamo (una parte della della redazione di cinquerighe) "imbattutti" in chi vive la Città, la politica ed il mondo associazionistico. Uno scambiarsi impressioni e commenti che fanno "scoprire" che c'è qualcuno che non giudica del tutto disastroso l'operato dell'Amministrazione di Paolo Foti con qualche Consigliere comunale da "salvare" come Silvia Amodeo "sempre presente e puntuale". La verità è che bisogna "scendere in piazza", vivere la realtà quotidiana, formarsi un proprio pensiero avendo contatto diretto con le persone e la realtà che ci circonda. Uscire dalla virtualità, da un "reality" continuo che è Facebook; è questo che bisogna fare. Tra i diversi argomenti sui quali abbiamo scambiato delle idee vi è stato anche quello sulla tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant'Antonio e su questo ci è stato detto che in una riunione, tra Associazioni e mondo della politica, qualche tempo fa (non molto) si era praticamente giunti all'abbandonare il "sogno" della riapertura. In quella occasione, a quanto ci è stato riferito, sarebbe stata proprio la politica irpina a non credere in questo "sogno" tanto da che si sarebbe arrivati a dire che non avrebbe portato a nulla e quando tutti oramai delusi stavano per andare via si alza Fulvio Bonavitacola, attuale vice Presidente della Giunta della Campania ed promette il suo impegno, e così è stato. Ci viene detto che è lui da ringraziare per questi primi passi della riapertura "parziale ed a tratti". Una opportunità che deve essere sviluppata anche grazie alla Legge nazionale sulle Ferrovie Turistiche, di recente approvazione ed inglobata in un contesto provinciale e regionale. Patrimonio naturale, ambiente, borghi caratteristici devono essere la base di partenza per arrivare a fare della Avellino-Rocchetta una tratta dove il treno non "circoli" solo sporadicamente. Deve essere, un "pezzo" del rilancio nel settore turistico-ambientale, non un "costo" che grava sui cittadini, sulle "casse pubbliche". Bisogna integrare questo con il turismoreligioso e dall'altra parte dell'Irpinia, la Funicolare di Montevergine, tanto pubblicizzata lo scorso anno per la riapertura, deve rappresentare una vera possibilità di sotegno all'economia. RIvedere il "calendario e gli orari" dell'essere attiva sarebbe un qualcosa da fare. Il tutto, ben "amalgamato" potrà alzare i numeri del "PIL irpino".

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