Oramai da mesi si rincorrono le voci su un possibile "passaggio" del Parlamentare Angelo Antonio D'Agostino da Scelta Civica al Partito Democratico. Abbiamo già scritto che riteniamo questa ipotesi, perchè allo stato, tale è ancora, non "conveniente" proprio allo stesso esponente che iniziò l'avventura con Mario Monti, l'ex Premier "posizionato" lì dall'allora, nel 2011, Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'ex Commissario UE, si presentò alle Elezioni Politiche del 2013 con una "volontà" di "scombinare" la vecchia politica e D'Agostino con lui ottenendo un "successone" personale. Crediamo, quale valutazione, che sì, parte dalla "presa visione dei fatti" ma resta pur sempre un'analisi soggettiva, quindi "opinabile" anche se non "condannabile", che non sia giusto cambiare in corsa "squadra" mentre si sta giocando la "partita delle Politiche" durante il "campionato della XVII Legislatura" anche se è alle "ultime giornate" ed è qui che sta la sottile linea di confine, la differenza. Sarebbe come cambiare maglia negli spogliatoi ma giocando un altro torneo. E' pur vero che molti passano da una parte all’altra, da un momento all'altro e Governi "nascono e cascano" sui passaggi da minoranza a maggioranza e viceversa, come del resto ha fatto, tra gli altri, il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, passando da Scelta Civica al PD nel mentre era Ministro (in questo caso, come è evidente non causando fine o inizio di un Esecutivo). Molti lo fanno per "rotture interne al partito originario", per sostenere Governi di Unità Nazionale, di "emergenza", per evitare di andare al voto senza neanche formare un primo Esecutivo, ed è anche vero che molti pensano a riposizionamenti, ad ambizioni politiche varie (Ministeri, Sottosegretariati, Commissioni), tutte legittime perchp òp prevede la Carta Costituzionale, ma la differenza sottilissima, appunto, che andrebbe a verificarsi con D'Agostino, eventualmente aderisse al PD, è che non ci sono motivi del genere e se non ci sono, come crediamo, è solo un grande vanto del Deputato irpino. Ed allora c'è da chiedersi perchè, considerando anche che non  ci sono state rotture con l'attuale "squadra", "nè vere nè pretestuose", infatti non è passato ad altro gruppo "neutro", quindi vorrebbe dire che crede nella squadra e nel progetto. La replica scontata sarebbe: Non ha "cambiato per coerenza", ma allora il progetto non c'è più con questa squadra per il prossimo "campionato"? Ha nuovi progetti? QUali sono? Progetti, ideali e valori, che ritroverebbe nel PD? Cosa ha il PD che non avrebbe più Scelta Civica (come da firma nei comunicati)? Quello che andrebbe a fare D'Agostino non è criticabile da un punto di vista "regolamentare" ma lo potrebbe essere per il modo ed il tempo, troppo vicino all'inizio del "nuovo campionato". D'Agostino vuole "giocare nel campionato XVIII"? Ha delle certezze, le sta cercando? Ci auguriamo, anzi siamo certi che non succederà, eventualmente avvenisse il "passaggio"; come con il calciatore brasiliano Neymar che ha iniziato il precampionato con il Barcelona ma poi è passato al Paris Saint Germain lasciandosi, nel mezzo di tanto amore, almeno apparente, salvo "attaccarsi" un attimo dopo. Quello che, anche ci si deve chiedere è: Il PSG voleva l'asso brasiliano il quale "voleva" i francesi (con la "clausola" che qui non c'è) ma D'Agostino vuole "davvero" il PD e sopratutto il PD vuole D'Agostino? Ancor di più: Quanto lo vuole il PD irpino? Inoltre, dopo tutto questo, sarebbe impossibile pensare che possa passare in formazioni del centrodestra, o no? Capiamoci bene: D'Agostino non va contro nessuna regola formale e per quanto ci riguarda neanche contro nessuna regola morale. Qualunque cosa faccia, farà bene ma ha condotto una battaglia altisonante "pro civismo". Sarebbe, in conclusione, per  usare un'altra metafora (ribadiamo fino alla noia, legittimo), come quando due coniugi si separano e l'altro/a subito si sposa con altra/o.

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