Il Congresso del PD irpino potrebbe non tenersi. Questa non è una possibilità da scartare ed il Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro del Governo Gentiloni lo ha “riportato” all’area che a lui si richiama, con tra i leaders la socialista, come lo stesso sannita, Chiara Maffei, nella riunione operativa tenuta lo scorso Venerdì. Qualche “avversario” che ha “carenza di idee e programmi” potrebbe agire affinchè questo stato “direttoriale” duri sino alle Elezioni Politiche ed Amministrative con il Comune Capoluogo chiamato a rinnovare il Consiglio. Del Basso De Caro ha espresso questo “timore” ma non ha detto che il Commissario David Ermini debba restare, almeno non a queste condizioni. Niente contro il Deputato toscano, sia chiaro ma se dovesse “saltare” il Congresso tutto andrebbe rivisto. Il perché è molto semplice anche se in tanti non capiscono o fanno finta di non capire. L’atto di commissariamento, a sorpresa non ha “eliminato” il Direttorio (i famosi quattro) ma ha conferito ad Ermini il ruolo di “Commissario ad Acta per il Tesseramento ed il Congresso”, questa la definizione che egli stesso ha dato della sua funzione a noi di cinquerighe, alla “scoperta” che non veniva chiusa la lunga parentesi del Quadrumvirato e quindi, se fosse in realtà “solo” il Garante. L’Atto di Commissariamento a firma di Lorenzo Guerini e Andrea Rossi (come si legge in questo pezzo: PD irpino; "Notificato" il Commissariamento Congresso entro fine Ottobre) stabilisce categoricamente che il Congresso si dovrà tenere entro e non oltre il 29 di Ottobre, quindi, la deduzione logica è che se non si dovesse tenere, Ermini dovrà tornare a casa. Si renderebbe necessario un nuovo Atto di Commissariamento, questa volta politico, in quanto Del Basso De Caro ed i suoi non accetterebbero mai che a gestire politicamente la fase che porterà alle Politiche ed alle Amministrative, e per un periodo che potrebbe arrivare all’Estate se non l’Autunno del 2018, siano i quattro. Un commissariamento che questa volta “cancelli” il Direttorio”, nominando un “Commissario Politico”, che potrebbe anche essere lo stesso Ermini ma prima deve essere chiusa la “disastrosa gestione” che perdura da 20 mesi. Del Basso De Caro, sa bene che le candidature per le Politiche andranno decise a Roma, dalla Segreteria nazionale ma è pur vero che sul territorio ci dovranno essere, quantomeno delle indicazioni così come per le Primarie per la scelta del candidato Sindaco e della formazione delle liste, i “decariani” non potranno sentirsi “garantiti” dal Direttorio, basta ricordarsi quello che è successo lo scorso anno per la formazione della lista per il rinnovo del Consiglio provinciale, quando alcune “voci” dovettero imporsi ed altre non furono per niente ascoltate.  Del Basso De Caro e la sua area non potranno consentire “passerelle” ai quattro, e già queste sono una “forma di pubblicità, non occulta, di promozione di se stessi, per quanto sterile sia”. Tutte le “correnti di pensiero dovranno essere garante” come lo devono essere in questa fase che si confida, comunque, porti Congresso. Il Sottosegretario è consapevole della consistenza  dei suoi e della credibilità che hanno conquistato. Quando si dice “eliminare” il Direttorio in realtà, sia Del Basso De Caro che la Maffei si riferiscono alla D’Amelio in quanto la Paris si è defilata, Famiglietti è in “stand-by” perchè “un po' intontito” dopo la bocciatura del suo progetto di tenere il Congresso entro lo scorso 23 Luglio e l’ex Senatore, De Luca è oramai un elemento di contorno della politica irpina che sembra “sfilare” alla ricerca di un posto al sole rischiando al più qualche “comparsata”. E’ la D’Amelio, dunque da “combattere” e le possibilità che le parti si riavvicinino sono pari a zero o ridotte al lumicino; lo ha fatto capire in una recente dichiarazione a cinquerighe la stessa Presidente del Consiglio regionale oltre che le tante volte ribadito da Del Basso De Caro che “fatica” a nominarla mentre la Maffei appena le fai il nome, subito si acciglia ed esplode un “no” secco, categorico e ti incenerisce con lo sguardo. Questi i fatti.

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