Matteo Renzi, Segretario Nazionale del Partito Democratico "chiude, ad Imola, la "serie delle sagre della Festa de L'Unità" con un invito al suoi a smetterla con la litigiosità sui territori e soprattutto a livello nazionale in quanto si è in campagna elettorale. Quanto alle alleanze porta un forte attacco ai partiti che sono alla SInistra del PD. Renzi, dice che la "sua" Sinistra è quella di Barack Obama (andrà a "trovarlo" alla fine di Ottobre) non quella di Fausto Bertinotti che "spaccandosi" aprì il Governo alle destre.  Renzi insiste ancora una volta nel "lanciare la lunga volata" alle Elezioni Politiche che si terranno nella Primavera del 2018, presumibilmente, anche se la scadenza della Legislatura numero 17 è Febbraio, così come ha fatto con il Referendum Riforme che è costata una amara e pesantissima sconfitta, lo scorso Dicembre. Sembra voglia "tirarsela" da solo; non vuol proprio capire che sottoporre il partito ad uno "stress" simile senza lasciare sfogo a costruttive litigiosità (tali dovrebbero essere) è controproducente. Allo stesso tempo ammette, senza accorgersene, che il PD è lacerato, è frazionato come non mai ma questo è "colpa" sua visto che ha "voluto" un Congresso anticipato che avrebbe dovuto sanare le incomprensioni ed invece non lo ha fatto proprio perchè ha "provocato" un "aborto del dialogo, anche fosse stato litigioso". Per quanto riguarda il PD di Avellino non si tratta di "pura e semplice" litigiosità ma di una vera e propria visione opposta del Partito e questo non può mettersi a tacere in nome delle Elezioni. Se non "sfogano" faranno male al partito, quindi, dopo due anni di "guerre" è ora di dare l'assalto finale per ridare organimismi eletti senza cercare o farsi imporre Congressi unitari o rinvii ulteriori. Renzi parla bene ma di fatto, in astratto, in quanto sembra non avere il "polso" di quanto accade sui territori. L'Irpinia non è un semplice caso di litigiosità. 

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