La Legislatura numero 17 ha scadenza Febbraio 2018. Le Elezioni dovrebbero tenersi in Primavera ed il mondo politico è in fibrillazione. La recente spaccatura nella maggioranza che sostiene il Governo Gentiloni, sulla approvazione del Documento di Economia e FInanza, fondametale per non far scattare le "clausole di salvaguardia" e quindi far aumentare l'IVA,  sembrerebbe metterne a rischio la tenuta. I rapporti tra PD ed Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista, con il gruppo uscito dai "dem" durante lo scorso Gongresso che ha riconfermato Matteo Senzi, Segretario del PD con a capo Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza e con il sostegno esterno di Massimo D'Alema non sono "idilliaci" e questo "provoca" pensieri sulle prossime alleanze. In Sicilia, inoltre, dove si voterà a Novembre, il PD va con gli "alfaniani" non trovando accordi con i partiti più a sinistrà che corrono da soli. Nel Partito Democratico in tanti, forse la maggior parte guarda a Sinistra e se oltre lo "Stretto" si dovesse registrare una sconfitta, come sembrerebbe da attuali sondaggi, per Renzi diventa ancora più in salita la "strada" verso la candidatura per Palazzo Chigi (anche se va ricordato che la Repubblica italiana è di "tipo" parlamentare ed il Primo Ministro alla Pari viene individuato ed eletto in Parlamento, quindi questa della indicazione che va avanti da quale annno, è solamente una indicazione, appunto, almeno tecnicamente). Renzi potrebbe alla fine spuntarla, è ancora il "capo" ma di certo le voci su un "nuovo" nome da proporre diventano sempre più insistenti. Una voce particolarmente "autorevole e ferrata" del PD irpino ci ha fatto il nome di Graziano Delrio Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Medico, provenienza Partito Popolare, primo Sindaco "non Comunista" di Reggio Emilia, dal 1945. E' stato anche Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Renzi, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, autore della Riforma delle Province ed è stato Presidente dell'ANCI. Un nome che qualche "dem" irpino si sente di "spendere" o comunque di "intravedere" quale possibile, reale alternatva ad un Renzi in affanno dal punto di vista della credibilità politica dopo diversi "fallimenti", con la "bastosta" del Referendum sulle Riforme, "macchia indelebile". Più voci, popolari e non (anzi più "rosse") del PD irpino "punterebbero un euro" su una candidatura diversa dal Segretario nazionale del PD, Statuto o meno.

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