"Invito i dirigenti e militanti del mio partito, il PD, ad essere più autocritici sull'operato da loro svolto, visto i risultati ma soprattutto di avere rispetto degli avversari e del loro risultato elettorale e finiamola con questa arroganza". Michele Langastro, esponente del PD irpino porta un deciso attacco alla dirigenza del suo partito alla luce di quella he si annuncia come una vera e propria "deblacle" alle regionali in Sicilia. Un partito che in coalizione con Angelino Alfano non dovrebbe raggiungere il 20% e con una percentuale "sua propria" che potrebbe essere tra l'11% ed 15%. Langastro, dirigente ed amministratore ha la grande capacità di criticare e fare autocritica che è quanto manca alla dirigenza nazionale, come fa rilevare lo stesso ma crediamo, queste parole possano riferirsi anche al gruppo dirigente locale che da tre anni abbondanti, fa registrare sul territorio irpino, come quello nazionale, solo sconfitte. Dalla ex segreteria al Direttorio, non sembra si siano sentite, in questi anni parole, di autocritica sul "fallimento politico". Langastro fa bene ad esortare tutti a guardare dentro casa prorpia e svestire i panni della saccenza. Langastro, che in Irpinia, è un punto di riferimento dell'area vicina al Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro ha sempre avuto opinioni nette, trancianti, sia sul Congresso, che sulle alleanze da "non tenere" perchè "dannose" per l'area e tutto il partito (a livello locale), se si vuole costruire qualcosa di "nuovo" e che sia di prospettiva ma è anhe l'esponete che senza mezzi termini ritiene Matteo Renzi un elemento ostativo alla costruzione del PD, anzi la "causa" delle sconfitte, sconfitte di fatto e di prospettiva. I "dati siciliani" non aiutano e non è detto, che anche in Irpinia, ulteriormente, prima o dopo le Elezioni, si possano registrane altri abbandoni soprattutto in quelle "aree" più radicali.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali