Matteo Renzi nella sua e-news replica a chi chiede che lasci la segreteria e la candidatura a premier che prevede lo Statuto PD. E' strabiliante quanto riesce a dire: Il 40% alle elezioni Europee di quattro anni fa è ancora un obiettivo raggiungibile ma la realtà è che il "mondo intorno a lui" sostiene che va ringraziato, per allora, il famoso bonus €80 e soprattutto la novità politica che rappresentava in quale momento. Come dicono anche qui in Irpinia, Renzi è stato capace di dissipare un capitale di fiducia in un lasso di tempo brevissimo tanto da inanellare nei tre anni successivi, sino ad oggi una serie di sonfitte impressionanti. La "cosa", politicamente più incredibile se non assurda è continuare, dopo un anno dalla sonora sconfitta al Referendum sulle Riforme (4 Dicembre 2016) che quel 40% rappresenta ancora la base di partenza quindi, verrebbe da chiedere, potrebbe anche raddopiare? Ma volendo essere concreti (per non dire altro) bisogna solo sostenere che quel 40% non è solo del PD ma anche di altre forze e di un "libero pensiero" legato al "credere nella Riforma". Dicendo che quel 40% rappresenta qualcosa di solido da cui ripartire si pensa qualcosa di già smentito dalle "amministrative primaverili" e dalle regionali (Sicilia) inoltre bisogna non dimenticare che il 60% ha votato contro quindi a fare il ragionamento inverso, i "contrari" potrebbero arrivare a quanto? Meglio non continuare. Secondo punto: Renzi non aveva "aperto" qualche ora prima alla possibilità di dare spazio? Nel PD qualcuno sta capendo che il Segretario nazionale non è il "cavallo giusto" per vincere le Politiche. Qualcuno manifesta lo scontento ma in realtà, come in Irpinia, ci sono tanti delusi, tanti che non hanno mai creduto in lui, che non gli fanno la "guerra platealmente" perchè ritengono che sia "caduto da cavallo, da solo" e adesso si aspetta il momento giusto per far salire qualcun altro sulla "sella vuota" o comunque si ritiene che la "confusione" che potrebbe generare il voto, possa poi portare alla formazione di una maggioranza parlamentare che escuda Renzi dalla indicazione a Presidente del Consiglio.

"Non è una novità, dice Renzi nella sua e-news, visto che hanno studiato vari modi per dirmelo:(...) Consip, la polemiche sulle banche, le accuse sulla mancata crescita, i numeri sbagliati sulle tasse e sul JobsAct. In tutti i casi è bastato dare tempo al tempo e la verità è emersa, o sta emergendo, limpida. Dire che il problema sono io per il voto in Sicilia si colloca nello stesso filone: utilizzare ogni mezzo per togliere di mezzo l’avversario scomodo. Che poi è l’obiettivo di chi è contro di noi. Non a caso Di Maio rinuncia al confronto, non a caso Berlusconi per prima cosa attacca me e il PD. Perché entrambi sanno che alle elezioni – se il PD fa il PD e smette di litigare al proprio interno – possiamo raggiungere, insieme ai nostri compagni di viaggio, la percentuale che abbiamo preso nelle due volte in cui io ho guidato la campagna elettorale: il 40%, raggiunto sia alle Europee che al Referendum. Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta. Personalmente credo nella squadra. Siamo un bel gruppo di persone e possiamo rivendicare sia i risultati del passato sia i progetti del futuro. Ma per farlo torniamo a parlare liberi, in mezzo alla gente. Qui non si molla di un centimetro. E anzi l’Ottava edizione della Leopolda avrà come simbolo L8: Lotto per... iniziate a scrivere se sarete con noi dal 24 al 26 Novembre e per cosa lottate voi. L8, lotto per.. altro che mollare".

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali