"Grazie, dal profondo del cuore, agli elettori siciliani, per aver accolto il mio appello. La Sicilia ha scelto la strada del cambiamento vero, serio, costruttivo, basato sull'onestà, la competenza, l'esperienza".  Le parole di Silvio Berlusconi leader di Forza Italia a commento della vittoria di Nello Musumeci alle regionali siciliane. Un impegno, quello dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri, in prima persona, premiato dall'elettorato. Un "test" importante in proiezione Politiche che si terrano nel 2018; scandeza Legislatura, Febbraio con elezioni da tenersi entro i 70 giorni successivi. In SIcilia vi è stata la "lotta" tra il centrodestra unito, quindi con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni ed il Movimento 5 Stelle con i primi che hanno sfiorato il 40% con i secondi attorno al 35% mentre il PD con Alternativa Popolare di Angelino Alfano ha raggiunto un "magro" 18% e come partito ancora meno. AP non entra neanche, almeno dalle percentuali attuali, a palazzo d'Orleanns, quindi all'ARS. Per il PD è stata una sconfitta netta e senza appello ed alcune "giustificazioni" fornite da esponenti nazionali hanno destato "imbarazzo" anche in Irpinia: "Non si può dare la colpa a Pietro Grasso che non si è candidato (ma perchè avrebbe dovuto visto he è il Presidente del Senato anche se agli sgoccioli della Legislatura?) o alla Sinistra non "alleata o allineata". Mettendo tutto assieme, per quel che può contare la somma algebrica, non si sarebbe arrivati al 25%. "Grave", è da aggiungere, non "vedere" che Grasso, Presidente del Senato ha lasciato il PD solo una decina di giorni fa e quindi nulla c'entra con una sconfitta pesante annunciata da settimane. Inoltre, dire che è "colpa" dell'astensionismo è "pura miopia politica". Il PD avrebbe dovuto traghettare localmente ed a livello nazionale l'elettorato a votare. ed invece sta contribuendo all'allontanamento.Qualcuno pensa che gli astenuti, di ieri, oggi e domani, avrebbero votato o voterebbero tutti il PD? "Giustificazioni" che non hanno senso politico. Tra i "progetti renziani" c'era quello di far "innamorare" di nuovo gli elettori, di farli riavvicinare alla politica, alla partecipazione, di farli interessare o tornare al PD ma questo non è successo, quindi l'astensionismo è una "colpa", anche, del nostro partito a guida renziana, non una "giustificazione". Il problema è tutto politico e nella leadership di Matteo Renzi oramai "consumata" oltre che in politici "attorno di contorno" visto i "numeri" che portano. Oramai il nostro interlocutore usa l'ironia ma non per farsi scudo bensì per sottolineare la "leggerezza politica" di questo partito: #ciaone caro PD" parafrasanto un campione della comunicazione (ironia) di questo PD. Un PD che sembra non avere progetti e prospettiva. Per i dem probabilmente sarebbe meglio, se solo si potesse, andare al voto per il rinnovo del Parlamento, domani mattina, in quanto, memori della lunga campagna referendaria che portò, lo scorso 4 Dicembre, alla disfatta più totale, non al "recupero", temiamo possa accadere lo stesso. Bisognerà prepararsi anche a sostituire il candidato Premier, anche se si tratta solo di una indicazione in quanto la nostra Costituzione prevede che la maggioranza si forma in Parlamento e quindi lì nasce il Primo Ministro. Immaginiamo solo una cosa, in via ipotetica: Se Grasso dovesse mettersi a capo di una formazione di Sinistra, quella con la quale oggi Renzi non si è alleato. Mettiamo che questa raggiunga una percentuale tale da far perdere il PD ma in eventuale alleanza da provare a costruire in Parlamento (arrivando PD e Sinistra al 40%, cosa molto difficile, ma stiamo parlando solo di una ipotesi) chi verrà indicato come Premier? Non certo Renzi, ma lo stesso Grasso o Graziano Delrio". (Ndr: un nome, quello dell'attuale Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti, che diversi interlocutori irpini ci dichiarano essere papabile). Una ipotesi, possibile ma difficile in quanto gli stessi nostri interlocutori PD "temono" una vittoria del centrodestra. La vittoria del centrodestra, data probabile dai sondaggisti, avrebbe comunque delle difficoltà, magari inferiosi, rispetto al centrosinistra, nel reperire una maggioranza solida visto la Legge elettorale che come strutturata non garantisce stabilità e questo va ad aggiungersi alla "problematica" della condizione politica "disastrata". Vedremo strada facendo.

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