L'annunciata uscita di scena dell'attuale Ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano potrebbe avere rispercussioni in Irpinia, forse solo e soltanto qui, visto il "peso" che ha dimostrato di avere Alternativa Democratica, partito "figlio" del Nuovocentrodestra, alle elezioni regionali in Sicilia dove non è "sbarcato" neanche all'ARS. Un partito, "dimostrano" quel voto ed i sondaggi, che difficilmente avrebbe potuto o potrebbe raggiungere la quota minima del 3% per entrare in Parlamento alle prossime Politiche che "si stima" tenersi, a partire dagli inizi di Marzo. Diciamo, solo e soltanto in Irpinia, perchè qui era stato "intavolato" un "discorso" (Altavilla Irpinia) con i demitiani, ex UdC (possiamo dirlo visto che Giuppe De Mita è stato "destituito" dalla carica di vicesegretario nazionale dopo il suo non seguire la svolta data da Lorenzo Cesa nell'andare con Silvio Berlusconi e "compagni"?) proprio per poter "costruire" un'area centrista che riuscisse nella "sopravvivenza". Il "centro", quello forte "determinante e comandante" non esiste dalla fine stessa della Democrazia Cristiana. Il "centrino" che si sposta da una parte all'altra dei "poli" non preoccupa più nessuno. L'UdC è stato il partito in cui Ciriaco De Mita ha messo le radici per la "rinascita" dopo l'uscita dal PD gestendolo, politicamente in Campania, con una sorta di "autonomia" dal partito nazionale e bisogna riconoscerlo, l'ex Presidente del Consiglio e Segretario della "Balena Bianca" lo ha portato a successi. L'UdC, ed è questo un esempio-eccezione nazionale, in Regione è passato dal centrodestra di Stefano Caldoro al centrosinistra di Vincenzo De Luca "determinando" la "vittoria" dello "sceriffo" nel 2015 ed arrivando ad essere, in una Giunta pressochè "tecnica" l'unico partito con un suo esponente e con un peso "condizionante" nelle scelte di indirizzo, almeno in fase iniziale. Ora cosa accadrà, anche a palazzo Santa Lucia è da vedere, ma dopo le Politiche, in quanto oltre alla "grana" centrista, De Luca potrebbe trovarsi sulla "strada" le "macerie" di un PD in caduta libera, stando al momento. Tornando a Giuseppe De Mita la domanda da porsi è: quale "opzioni" per ottenere la "riconferma" a Montecitorio? Si sa, e questo è un dato, che l'area demitiana ha avuto, in un passato recentissimo, un dialogo fittissimo con Rosetta D'Amelio, PD, Presidente del Consiglio regionale, arrivando a determinare "alleanze civiche" che hanno contribuito fotemente a creare "disagio, malumore, rotture" tra i "dem" "alle ceneri" visti le gestioni dell'ultima manciata di anni; potrebbe "generarsi" in questo "precedente" una qualche "soluzione". Tanti "democratici" non vogliono "traghettare" il nipote di Ciriaco, a partire dalla "fronda" socialista del Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti Umberto Del Basso De Caro il quale aveva "centrato" anticipando tutti, la scelta dell'UdC di "cambiare campo" (Umberto, ci fai una nuova previsione?), ma la verità potrebbe essere anche un'altra, ovvero che hanno, un pò tutti, "paura" (tranne pochissimi irriducibili e mai "arresisi" alla egemonia di De Mita che potrebbero... - qui lasciamo alla immaginazione - ) della "squadra" di Nusco e quindi "eliminarlo" farebbe comodo. Qualcuno "spera", visto i "ritiri" ultimi che ci faccia un "pensierino" anche Giuseppe ma non lo crediamo. De Mita e PD, una "vicenda" che potrebbe essere destinata ad "intrecciarsi" nella composizione delle liste, nella formazione della coalizione, nella campagna elettorale in un qualche modo nella "prossimissima" competizione. "Intrecciarsi" e non "scontrarsi" (qualcuno, però, immagina che allo "illuminato" Ciriaco andare ad "affossare" il PD non dispiacerebbe) perchè in pochi credono allo "scontro fratricida".

PS: Un "coalizzarsi", De Mita con gli oramai ex Scelta Civica potrebbe essere una alternativa?

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