Avellino. Per le prossime Amministrative, della Primavera 2018, già diversi i  nomi che direttemente o indirettamente e più o meno seriamente si sono o sono stati proposti per la candidatura di Sindaco di Avellino. Tra questi, Giuseppe De Mita, il "nipote ribelle" dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Ciriaco il quale non ha nascosto la "possibilità" di una verifica delle condizioni per "produrre un progetto e Luigi Anzalone, ex PCI, PDS, DS ora, "ancora" PD che ne ha dato annuncio, via social, diverse settimane addietro, lanciando da "navigato" politico ed amministratore (Regione e Provincia) oltre che militanza un progetto con un a"linea verde", insomma la "chioccia con i pulcini"; Giovanni D'Ercole, eterno aspirante candidato Sindaco che la scorsa volta arrivò allo strappo con la sua "appartenenza partitica" nell'area di centrodestra. Che fine hanno fatto oggi? Hanno "battuto la ritirata" o stanno "lavorando"? Qualcuno, inoltre, "evoca" il tentare la riconferma da parte dell'attuale Sindaco, Paolo Foti ma secondo tanti, ed una "nostra voce" in particolare, è una "fake news" in quanto non sarebbe l'aspirazione dello stesso ma chissà, chiediamo, se per "stanchezza" o perchè "senterirebbe" Avellino "lontana" da lui. Riproporsi, non significherebbe "perdere"; si sa che gli avellinesi votano un "pò così, a... . Tra gli "iscritti nel registro dei candidati alla carica di Sindaco" perchè non ritenere probabile come qualcuno crede, Enzo De Luca (ma a questo punto anche altri "biggoni" dell'era "paleopolitica"), se non riuscisse nel tentativo del salto in Parlamento, "lato" Senato dopo averlo perso nel 2013 e dopo esserci già "andato" in precedenza. Silvio Sarno, un nome che circola, e da anni oramai, così come quello di Raffaello De Stefano, anche se sembra essersi "insabbiato", negli ultimi tempi, nelle ssabbie mobili", o meglio, "perso nelle secche" dell'Alto Calore Servizi.  Tra le donne, sicuramente, il nome più quotato è quello di Maria Elena Iaverone, attuale vicesindaco e "vicina" a De Luca, quindi Foti, "condizioni" queste che potrebbero al contrario porla in posizione di svantaggio. Enza Ambrosone, Consigliere Comunale e Provinciale, è un'altra di quelle "voci femminili" che hanno più "marcato e vivo l'alto senso della Politica" che potrebbe rappresentare la "carta vincente" del PD per la Città, indipendentemente dalla unità difficile a trovarsi ma la Ambrosone, però, anche per lei un "però", potrebbe ritrovarsi un "concorrente inaspettato al momento o sino a qualche mnese fa, ovvero Livio Petitto, Presidente dell'Assise municipale, entrambi, ad oggi, fanno riferimento all'area piddina vicina al Sottosegretario alle Infrastrutture, il sannita, Umberto Del Basso De Caro; Perchè diciamo "avversari in casa"? Petitto, ad esempio non prevede la "abolizione" delle Primarie per la scelta del candidato Sindaco, come, invece, ha escluso Del Basso De Caro (la diversità di opinione tra i due - Petitto è nello staff del Sottosegretario - è stata rimarcata già a metà Settembre da Cinquerighe e ribadita anche ad Ottobre e successivi); Con questo esempio evidenziamo quanto da tempo sosteniamo, ovvero che l'area "decariana" è "fortemente spaccata" ma qualcuno goffamente tenta, ancora, di nascondere e quindi se dovesse "implodere", perchè verificatosi il tracollo del PD alle Politiche, potrebbe portare alla rottura con il "non più, a quel punto Sottosegretario" con la conseguenziale non candidatura alle Regionali del 2020, di Petitto, che qualcuno, ad oggi, ritiene sia a suo appannagio (nell'area) e quindi andare, eventualmente, in ipotesi, a candidarsi Sindaco (è stato il più votato nella passata tornata). (Qualcuno e qui "apriamo" una parentesi veloce di politica provinciale, ci ha anche detto che lo stesso Petitto ha avuto, direttamente o forse, riteniamo noi, più indirettamente, un ruolo nella scelta del candidato alla Segreteria provinciale PD, Gaetano Bevere, che qualcuno ci ha rimarcato, scelto, imposto d'imperio da Del Basso De Caro, per evitare l'ampliamento della "lesione" che ora sta diventando "spaccatura". Petitto potrebbe "pagare", dal "coalizzarsi di donne (?)", quel "condizionamento" (ci viene riferito)? Insomma, per farla breve, ci "sussurrano", che per scegliere il candidato alla Segreteria i nomi in lizza erano più di uno e per evitare la conta - qualcuno avrebbe votato su indicazione tradendo l'essere "compagni di garofano" - Del Basso De Caro ha "imposto, o scelto" Bevere. Tutti i nodi vendono al Pettine. Caro Livio, l'ammutinamento dei "sottoposti" che forse, tanto "sottoposti" non erano. Chiudiamo la parentesi: l'area avrebbe dovuto avere un "capitasno" sin da subito, lo abbiamo sempre sostenuto. Quella "fascia", Del Basso De Caro non l'ha assegnata ed ora volano le "seggiate"). Yornando ai candidati Sindaco di Avellino, tra gli altri nomi che si fanno, quello più di spicco, è sicuramente Costantino "Dino" Preziosi, il quale però non si "imbarcherebbe" in una "avventura" senza una squadra seria e definita. Molti lo "tirano per la giacchetta" ma egli, al momento se la farebbe "strappare" piuttosto che "cedere" a "velleitarie lusinghe". La novità, invero, più clamorosa, però, riguarderebbe Giuseppe Galasso, l'ex Sindaco che si dimise qualche mese in anticipo per provare, nel 2013 l'approdo in Parlamento, "sbarratogli" da "Primarie PD, improvvise e forse, politicamente, improvvisate". Sembrerebbe, da voci che abbiamo raccolto, che abbia "ricucito" con "amici" della passata esperienza politica che lo "tradirono" a Palazzo di Città (ma anche, chiediamo, quelli che lo fecero nel successivo periodo?) ma non sembrerebbe intenzionato a candidarsi in quanto, dicono, non "vede" ancora basi solide per risollevare la Città dal "pantano" in cui è stata "precipitata" dalla sua "assenza". Ci dicono, che si lavori alla candidatura del figlio (ci è stato riferito anche il "dove" avverrebbe l'eventuale candidatura  ma "aspettiamo), se non ricordiamo male, ci è stato fatto il nome di Antonio (non conosciamo l'albero genealogico di Pino e non abbiamo verificato, servirebbe a poco, conta il fatto, eventuale) e questo, comunque andrebbe a spostare "equilibri fragili e posticci". Pensiamo comunque che Galasso, l'idea di "riprendersi" la Città non l'abbia abbandonata del tutto ma soprattutto c'è una larga fetta della Città ma anche della politica" lo ricorrebbe al "timone". 

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