Le Elezioni Politiche del 4 Marzo sono oramai alle porte. Tutti "affannati" nella ricerca dei candidati "giusti" e tutti alla ricerca del "treno da non perdere". Una competizione elettorale che al momento vede la coalizione di centrodestra, anche se non ancora formalizzata, e comunque tutto potrebbe "sciogliersi" in Parlamento in quanto, è sempre bene ricordare, in Italia non vige il vincolo di mandato, volare verso il 40% ovvero la "soglia" che garantisce il premio di maggioranza e quindi la possibilità di formare il Governo. Questo non vuol dire necessariamente "governabilità", per quanto abbiamo appena "detto" ma intanto da questo dato è che bisogna partire. Il centrodestra "guidato" dall "giocatore fuori rosa", Silvio Berlusconi (su di lui c'è la sentenza di condanna definitiva che con la Legge Severino va ad impedire la candidabilità, dopo la "cacciata" dal Parlamento "scorso" e sulla quale si dovrebbe pronunciare la Corte Europea ma si  pensa accada dopo il voto) sembra avvicinarsi alla "zona 40" ed è lì che molto probabilmente "salirà la febbre" a molti del PD, a partire da Matteo Renzi (anche se il suo "uomore e le sue strategie" non sono comprensibili); infatti i "dem" vengono dati attorno al 20%, in calo (e se si pensa al 41%, che molti però avvertivano, era solo un fuoco di paglia dovuto al "bonus ed alla rottamazione" oltre che ad una assenza di competitor ma erano elezioni Europee - 2014), con una coalizione che arriva, ad oggi, attorno al 25%. La "caduta libera" che "segnano" i sondaggi fa preoccupare i "democratici" in quanto è risaputo che Berlusconi negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale è capace di far "impennare" i consensi alla sua Forza Italia ed al centrodestra. Le ipotesi di una "ingovernabilità" e quindi un Governo di Larghe Intese tra PD e "cespugli" - Forza Italia andrebbero a saltare così come andrebbero a saltare altre ipotesi di coalizioni. Ad esempio, due date per possibili o comunque "da ragionarci" e sarebbero Lega-M5S o Liberi ed Uguali-M5S. Alleanze che vedono i 5 Stelle punto fermo con le due "variabili", LN e LU; Oggettivamente sembrano possibilità remote, soprattutto quella tra Pietro Grasso e Luigi Di Maio in quanto apparirebbe, da parte dei "grassiani", quindi i seguaci di Pier Luigi Bersani un voler accordarsi per dare uno "schiaffo" a Renzi. Non è "solidamente" immaginabile che i "bersaniani" sconfitti nel "dialogo-duello" streaming con i 5 Stelle nel 2013 per tentare di formare il Governo, dopo essere arrivati primi ma non aver vinto, come disse lo stesso PB, vadano ora a braccetto. Al PD, non resta che una sola possibilità: "lavorare" per il caos, tentare di "sgambettare" Berlusconi ed impedirgli il colpo di reni sul traguardo che lo fiondi al 40% e "sperare" che qualcosa si rompa definitivamente tra Matteo Salvini e B.. Il PD, inoltre non sa bene, più di altri, che squadra mettere in campo e le ricerche di nomi "roboanti" da inserire nelle liste dei candidati a scapito di chi magari ha lavorato (bene o male) in questi anni non piace a molti. E' giusto cercare il consenso "sfruttando" l'onda emotiva?

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