Avellino. E' una "falsa storia" che il PD irpino è "frastagliato". In questa fase congressuale (che si rinvii ancora una volta, eventualmente, sarebbe l'ulteriore dimostrazione della "mediocrità politica" delle parti) emergono sette aree, anche se qualcuna con scarso peso. D'Amelio, De Luca, Festa, Santaniello, Famiglietti, Paris e quella legata al Sottosegretario di Stato, Umberto Del Basso De Caro. Le prime sei sono sotto lo  stesso "tetto" o "cappello", a seconda della analisi politica, del Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Basterebbe che Rosetta, Enzo, Gianluca, Roberta, Valentina e Luigi andassero a candidare un solo uomo (o donna) alla Segreteria provinciale e tutto finirebbe. Ci sarebbe la "sfida" a due con con Gaetano Bevere indicato (e confermatoancora oggi) da coloro "allenati" da Umberto. "Differenze" sostanziali, nel PD irpino,non ce ne sono se non quelle dovute alla "fusione a freddo" del PD (Democristiani e Comunisti con pezzi di Socialisti "intromessisi") che non hanno mai saputo a partire dal "nazionale". limare, eliminare e abbattere e costruirci sopra.. Il "disastro", la "caduta afli inferi" è ""colpa del renzismo" ma questa è un'altra storia politica. Gli irpini hanno un vero grande problema (a parte il credersi tutte "prime donne"), "si "accodano" troppo facilmente al presunto leader  di turno e questo è la "prova" della poca consistenza di carattere politico, di visione politica, dei "vecchi e dei nuovi".del PD locale

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