La definizione della candidature per le Elezioni Politiche del 4 Marzo a tre giorni dalla presentazione delle liste "desta" molto scontento tra le "fazioni" del PD. Un partito che doveva essere nella "concezione primordiale" del Segretario, già al bis, Matteo Renzi, privo di "correnti". Il risultato della gestione politica renziana sembra aver portato ad una "forza", "dilaniata e dimezzata", dalla quale sembra esserci un "fuggi fuggi", sia di iscritti che di elettori come evidenziano gli attuali sondaggi, che di "aspiranti candidati", come ci evidenzio Giancarlo Cetta, esponente del PD di Sant'Angelo dei Lombardi. In questo momento, il PD, non "crolla" del tutto, soltanto perchè non ci sono "alternative partitiche" in grado di attirare molto. "Liberi e Uguali" a SInistra non "tira" tanto, attualmente, in quanto è un assemblaggio di piccoli partiti che puntano sulle potenzialità di Pietro Grasso, Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema. Quanto al primo post comunista, Capo del Governo, viene definito "divisivo" e non favorisce l'adesione di pezzi del PD (socialista, soprattutto) che "soffrono" Renzi ma sarà comunque lui il "peso massimo". Al "centro" non c'è nulla e quindi si resta in quello che è diventato in "PD Limbo", in attesa delle elezioni e soprattutto del dopo. Molti, anche ad Avellino ci hanno riferito che "sarà un partito da rifondare, quindi anche il pensare al Congresso provinciale è solo un esercizio di dialettica che non serve a nulla. Il quadro definitivo lo avremo il 5 Marzo". I "dem" sono in attesa della "scadenza", della "deadline", sia delle Politiche, per quanto appena scritto, sia per la presentazione delle liste, tra il 28 ed il 29 Gennaio. Le "liste", sia a livello nazionale che locale, irpino, non convincono gli stessi iscritti. Due esempi: La Maria Elena Boschi, che avrebbe dovuto essere la "punta di diamente", addirittura qualcuno la dava come possibile candidata alla Segreteria del Partito in "sostituzione" di Renzi, lo scorso anno ed anche come una delle possibili aspiranti alla Presidenza del Consiglio sembra invece, oggi, essere a rischio nella rielezione e quindi il Partito, pare le cerchi un "collegio sicuro". Si parlava della Campania come di altri sino alla ipotesi delle ultime ore, quella di Bolzano, ovvero, dicono, un "collegio bunker". Per chi avrebbe dovuto essere "al fronte" inToscana, come lo stesso Renzi, sembra, ora una "fuga"? Quanto all'Irpinia, Giuseppe De Mita, dovrebbe andare, secondo ipotesi di accordo nazionale, tra PD e "Civica Popolare" della Beatrice Lorenzin. Ministro della Salute, nel colegio uninominale dell'Alta Irpinia, "collegio", "preteso" dalla Rosetta D'Amelio, PD, in quanto il "corpo a corpo". La D'Amelio, come già ci disse, potrebbe anche accettare un'altra soluzione ma deve essere ben motivata. L'eventuale candidatura di De Mita scontenterebbe molto l'area socialista, che tra l'altro, è "sorpresa" dal non aver visto "puntellata" la candidatura di Umberto Del Basso De Caro che ancoira "balla" tra Senato, sembra sia il "desiderata" e la Camera. Sappiamo tutti che, l'attuale Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasposrti è beneventano, quindi la "regia" riguarda la locale Segreteria con quella regionale (l'indicazione, come è naturale che sia, c'è stata) ma la sua candidatura è, dovrebbe essere, (lo sarà), nel Collegio Irpinia-Sannio. Del Basso De Caro viene definito l'uomo forte del PD, almenno tra queste due province ma i "contrasti" che qualcuno ci dice, "mai sanati" con il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, fanno in modo che anche lui sia una "sorta di pedina". De Luca, sembra essere il "dominus assuluto" del PD campano nonostante Renzi lo volesse "rottamare" (ricordiamoci delle Elezio i regionali del 2015). La candidatura del figlio Piero, oramai data per scontata, con tra le altre, quella probabile o comunque per la quale si lavora molto, di Franco Alfieri, e della Presidente del Consiglio regionale Rosetta D'Amelio, una "dura e pura" che, però, acceterebbe solo alle sue "condizioni", seppur animata dal sentimento di "restituire al partito" dimostrano che è lo "sceriffo" a dare le carte, è il "cruopier". De Luca, seppur non si distrae dal lavoro in Regione, almeno in ipotesi, determinate candidature deve ottenerle in modo che l'eventuale elezione porterebbe ad "rimpasto" dell'assetto della sua squadra di Governo.

NB: Tra le candidature del PD di Bersani e quelle di Renzi, in Irpinia, non sembra essere cambiato nulla: Luigi Famiglietti, Valentina Paris, Enzo De Luca (il quale avrebbe il dippoio compito di "Lottare per la sua candidatura e quella della D'Amelio, in modo da avere il "paracadute")  con l'eventualità tra i nomi che "girano" anche della Roberta Santaniello e del Sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole (decariana sì ma sarebbe l'alfiere degli "anti- De Mita? No), Caterina Lengua, oggi è il suo compleanno e le facciamo gli auguri siamo ancora al PD "irrottamabile", Ecco, proprio, l'assenza dal "bibattito madiatico" del vicesindaco di Cervinara, ci sorprende. Seppur non ci pare possa essere "considerata" una "anti De Mita al 100%, è tra le poche ad avere i "requisiti politici" adatti alla candidatura. Cosa succede nel PD e nell'area "decariana" in particolare? Abbiamo già scritto molto di quest'area e le nostre "letture" sono state apprezzate molto, anche se da qualcuno, un pò in ritardo.

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