"Rosetta D'Amelio è stata a disposizione del partito fino all’ultimo secondo utile. Pur rivestendo un ruolo importante e prestigioso si sarebbe spesa nel corpo a corpo nel suo collegio naturale e persino al Senato. Se Roma ha deciso diversamente questo nulla toglie – anzi – alla generosità e alla generosità ed alla statura politica di una leader che si sarebbe messa in gioco per dare una spinta in più alla coalizione di centrosinistra. Faccio i miei più sinceri auguri a Giuseppe De Mita, a Luigi Famiglietti e ad Angelo D’Agostino, oltre ai candidati delle liste plurinominali del pd. Sarà una battaglia dura, ma possiamo vincerla”. Il commento di Bruno Gambardella, esponete PD vicinissimo alla Presidente del Consiglio regionale ed Assessore al Comune di Avellino.

Tra i corridoi della politica irpina, viene evidenziato con orgoglio il sentimento di "amore" verso il partito, dimostato dalla D'Amelio, vero baluardo anti De Mita fino a quando le è stato chiesto il "sacrificio" per Famiglietti. Lei ha accettato di buon grado sapendo che la partita si faceva decisamente più rischiosa. Fino a quando il tavolo nazionale con la Lorenzin non ha rischiato di saltare la D'Amelio avrebbe potuto scegliere tra il collegio Camera di Avellino e il Senato. A quel punto sarebbe rimasto fuori Angelo Antonio D'Agostino con tutte le conseguenze del caso, in primis l'asse congressuale. È stata saggia a fare il passo indietro, a non far perdere una risorsa come D'Agostino al centrosinistra e - soprattutto - a non rischiare che De Caro rimanesse l'unico attore in scena. Non candidandosi lei il 5 Marzo comunque sarà in piedi sulle macerie, D'Agostino eletto o meno sarà un suo alleato nel Pd. Enzo De Luca (che ha fatto troppi "giochetti" con il sannita, l'analisi politica di esponenti vicini alla D'Amelio) completamente fuori dai giochi che contano. Per la D'Amelio un grande credito da esigere a Roma. I dameliani non nascondono un pò di delusione da ma per come si erano messe le cose e nell'impazzimento generale la D'Amelio, ribadiscono, ne esce alla grande".  D'Amelio quindi ha "cercato" di non "consegnare" il PD irpino al sannita e comporre l'asse per il Congresso provinciale con D'Agostino che dovrebbe mantenere gli "storici buoni rapporti" con Gianluca Festa anche se questi è capace di mosse autonome in qualsiasi momenyo, soprattutto in vista delle Amministrative di Avellino. E' l'ennesima conferma a quello che avevamo sempre scritto ovvero che il Congresso PD provinciale PD è in mano all'area D'Amelio che già "manifestava sintomi di alleanza" con Festa "partner" di D'Agostino che comunque alla fine dovrebbero confluire, con la Santaniello, almeno, sotto l'ala del Governatore Vincenzo De Luca il quale avrà in Parlamento anche il figlio, Piero. A questo punto, l'area De Luca è isolata così come quella di De Basso De Caro; era già evidente. Non resta che "accoppiarsi" tra decariani e deluchiani ma vogliamo proprio vedere come, due donne in particolare, Caterina Lengua ex Segretaria provinciale di fatto "defenestrata" da De Luca per l'enfant prodige dimissionario subito, e Chiara Maffei torneranno sotto l'ala dell'uomo forte (così si definì) De Luca. La Socialista Maffei dopo aver "bombardato" il Circolo "Libertà e Partecipazione" di Franco Russo, segretario rieletto, riferimento dell'ex Senatore tornerà serenamente lì? Tutto è possibile, le retromarce, in politica, sono all'ordine del giorno anche per una "dura e pura", "speriamo non solo "apparente" anche sembra che qualche "giravolta" l'abbia compiuta anche lei.

Politiche; PD De Caro vota gli apolidi Salta D'Amelio Due "speranze" C'è Pinotti.

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