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POLITICA  - 
Politiche Regione Congresso, Nella battaglia per le idee, PD impari dai De Mita
30 GENNAIO 2018 - Ore 15:54

Il PD nazionale, i renziani e quello irpino in particolare ha molto da imparare nella "battaglia" per le idee da Ciriaco De Mita e da Giuseppe, il nipote. A chi ha bisogno di una ripetizione di italiano evidenzio che intendo il modo di condurre la battaglia politica per le idee che si hanno quindi non "giudico" il "grado" di giustezza. La composizione delle liste nella coalizione di centrosinistra lo hanno dimostrato plasticamete. I De Mita si sono imposti affinchè venisse ricandidato nella coalizione, di fatto dentro il PD, perchè è inserito nelle liste del partito dem ed anche in quella di Civica Popolare quindi chi dice una cosa diversa sbaglia. Indipendentemente dalle puntualizzazioni di sorta, il PD irpino ha chiesto in maniera eclatante di non candidare De Mita. L'area di Umberto Del Basso De Caro è stata durissima in questa "querelle" arrivando a dire "no agli apolidi e no a chi non ha votato i provvedimenti del Governo". Ora qualche decariano al far risaltare la "sconfitta" politica comincia a dire: " Si, vabbè, Renzi ha fatto il calcolo col pallottoliere per prendersi una ventina di Deputati in più col "sangue" di Civica Popolare, ovvere, se la lista della Lorenzin non arriverà al 3% ma se dovesse superare quota 1 questa percentuale la incassa il PD quindi prendendo qualche Deputato in più". "Ebbene, abbiamo "contestato": dite di essere così arguti sapendo del "palllottoliere" ed ora con esso "giustificate la "sconfittona", se così, allora perchè non siete stati zitti in modo da evitare la "magra" figura politica di adesso?" A questa domanda c'è stato il silenzio di chi non ha nulla da dire. Ora, sempre l'area "decariana", con qualche esponente, già cerca di avvicinarsi ad Angelo Antonio D'Agostino relativamente al Congresso provinciale, semmai si farà, verrebbe da dire sarcasticamente: "E' più facile fare gli accordi in Parlamento, anche se all'opposizione, e a Roma ci saranno Del Basso De Caro e D'Agostino". A questa dichiarazione ho fatto notare e chiesto: "Ma come, oltre al no agli apolidi, tra i quali inserivate lo stesso D'Agostino avete dichiarato, no alle ditte individuali (parliamo di Politica) ovvero Festa ed il Deputato di Montefalcione, ora già proiettate l'attenzione al Congresso con questa idea progettuale? Non vi pare di esagerare nelle retromarce anche se tutto è possibile e legittimo?" Anche a questa domanda il silenzio di chi non ha nulla da dire. Il "problema" nel PD non è solo l'area "decariana" ma anche e soprattutto quella di Enzo De Luca il quale ha spinto per il Congresso provinciale e le Primarie per le Politiche a Natale per fare "retromarcia" anche lui, all'Epifania quando si pensava che la candidatura ci fosse tanto è vero che si chiedeva la compatezza del PD però "stanamente" dicendo no allo straniero, ovvero Del Basso De Caro, aree che potrebbero "contraddittoriamente" ritrovarsi?. Queste contraddizioni, queste corse in avanti senza conoscere dove si va fanno molto male quando si "sbatte il capoccione", quando si "prendono i pali in fronte", questo vale per tutti, fanno ,ale a se stessi ed al partito (unico punto di domanda e che potrebbe rappresentare una "salvezza" è quanto l'elettore sia davvero stanco). La Rosetta D'Amelio, Presidente del Consiglio regionale, viene detto da qualcuno, esce anche lei sconfitta. Io penso proprio di no (sembra ci sia addirittura un audio nel quale si sente pronunciare il suo nome quale candidata) e questo perchè lei è stata invitata a dare una mano al Partito ed ha risposto "si ma ad una condizone, voglio il collegio uninominale Alta Irpinia" (virgolettiamo noi per sintetizzare il concetto più volte espresso dalla lionese). Questa richiesta doveva essere sostenuta da tutto il partito soprattutto dai "decariani" in quanto la D'Amelio avrebbe "scalzato" De Mita, quello che loro volevano. Anche qui, hanno perso i "decariani" d'Irpinia, Chiara Maffei, Rosanna Repole (le due donne che si sono più esposte -una ha anche detto di volere le primarie mentre l'allenatore, no, di non volere il congresso e l'allenatore si- . Ora vogliamo vederle insieme andare a sostenere gli apolitidi, quelli che non hanno votato in Parlamento i Provvedimenti del Governo, quelli che sempre loro, la loro area, definivano le "ditte individuali"). La chiudo qui anche se altro, molto altro potrei dire ma qualcuno dell'area "decariana" ragiona un pò così: "se scrivi a mio a favore sei un amico, se scrivi contro sei un nemico" dimenticando che gli "scritti" a favore ci sono stati e che continueranno ad aesserci in quanto noi "leggiamo, come giornale, i fatti". Devo dire, e qui sono costretto ad aprire una parentesi, che qualcuno, indistintamente, quando ha letto qualcosa contro, ci ha fatto chiamare dalle segreteria, dagli "amici", chi ci ha cancellato da Fb come un Assessore, come degli "associazionisti", come qualche soggetto che addirittura ha minacciato querela (non capendo le analisi politiche e prendendola sul personale) salvo poi essere scusato dagli amici, chi non invia comunicati (tanti nemici tanto onore) ma dobbiamo dire, per onestà intellettuale, che la "stragrande" maggioranza, in tutto l'arco dei partiti, accetta le critiche negative, soprattutto perchè capiscono il non essere schierato del giornale e restando dentro al PD mi preme sottolineare, a chi oggi ci "accosta" alla D'Amelio che non ricordano quando abbiamo acriticato la stessa e lo faremo di sicuro in futuro se lo riterremo da quanto "vedremo", dicevo, mi preme ricordare che da lei, dai "suoi" Assessori, dai "suoi" Consiglieri, dagli iscritti PD a lei vicino, dall'ufficio stampa, dalla Portavoce non abbiamo mai avuto "richiami" o comunicati negati mentre con qualche altro succede, chissà perchè. Ma torniamo al punto del "titolo". La non candidatura alle Politiche della D'Amelio, da parte del PD renziano che qualcuno crede sia dovuto alla "spinta" di Vincenzo De Luca, il Governatore per De Mita (ovvero un "tradimento") nel Collegio Uninominale Alta Irpinia quello "naturale" della D'Amelio, io credo che la cosa sia assolutamente possibile in quanto qualcuno dovrebbe sapere che in Regione, a "palazzo Santa Lucia" il peso di De Mita è notevole e questo potrebbe, in un senso o nell'altro incidere, non tanto sulla tenuta della maggioranza ma sugli equilibri interni tanto che si parla, già da tempo di riassetto dell'Esecutivo. L'UdC in Campania, di fatto è "scomparso" in quanto i De Mita sono stati praticamente seguiti in toto dalla"pattuglia". Dicevo:  il PD renziano, il PD irpino ha molto da imparare, nella battaglia per le idee, da Ciricaco De Mita ed il nipote Giuseppe; ecco perchè: Senza dilungarmi troppo su questo che è il "centro" del "pezzo": I De Mita non hanno usato il "pallottoliere" nella scelta della coalizione ove schierarsi; è evidente questo, non lo si può negare. Quando l'UdC nazionale ha virato nel centrodestra con forte peso della Lega, Giuseppe De Mita ha detto "no" ed è stato destitutio dall'incarico di vicesegretario nazionale da Lorenzo Cesa; guidava anche il partito in Campania. Giuseppe ha lasciato lo scudocrociato ed rimasto, rimasto, ve lo ripeto ancora una volta, rimasto nel centrosinistra. Si dirà, ma era nel centrodestra con Stefano Caldoro in Regione; Bene, certamente il "forzista-socialista" non è un estremista di destra e comunque De Mita non ha mai negato gli "accordi programmatici" ma attenzione, non tradendo mai la sua cultura di centro, non troppo a destra, più nel centrosinistra ma mai a "sinistra-sinistra". Si dirà ancora. "Ha lasciato il PD quanto Walter Veltroni, primo Segretario PD non candidò nè lo zio, nè il nipote alle Politiche del 2008; Che sia esclusivamente questo il motivo, non lo credo ma anche fosse, politicamente è una scelta legittima, sia di chi non voleva, sia di chi ha scelto di andare via. C'è una coerenza in tutto questo, nella storia politica di Ciriaco, nella storia politica di Giuseppe, nella storia politica dei due ai tempi del PD. Qualcuno nel PD deve ricordarsi che Renzi non voleva De Luca candidato alla Presidenza della Regione, ebbene, chi è il Presidente oggi? Il figlio Piero, legittimamente è candidato alle Politiche. Se si è contro una linea, si deve essere contro tutti quelli che si ha "contro" e lasciare sia le candidature, che le "posizioni" in Assemblea nazionale che le candidature. L'area che oggi si oppone a De Mita, allora dove stava? Ricorderei a qualcuno: Avete attaccato Rosetta D'Amelio perchè non avrebbe difeso Luigi Famiglietti quanto "apostrofato" o cosa (politicamente), da Ciriaco, un annetto e più fa. Bene, sembra abbia detto qualcosa di simile ancora solo qualche giorno fa. Qualche uomo o donna di Del Basso De Caro ha difeso Famiglietti? A qualcuno, dell'area Del Basso De Caro, ricordo che la Maffei attacco la Rosanna Repole per essere più o meno vicina a De Mita ("arzilla Sindaca", se ben ricordo) ed ora vanno a braccetto. Quando si parla di politica bisogna sempre essere coscienti che tutto può cambiare ma certe "giravolte", personalmente non le condivido e credo proprio chi le compie debba ricordarsi della "giravolta" fatta in precedenza. Un "socialista dem" ci ha detto il 15 Dicembre scorso, scherzosamente: "Nicola Mancino, è un pò come il Presidente onorario dell'area Del Basso De Caro". Insomma, non mi sembra l'ex Presidente del Senato, Ministro dell'interno, un uomo socialista o che abbia una storia politica opposta a quella di De Mita. Erano i "gemelli" della politica democristiana irpina; Un pò come i gemelli del gol, Vialli e Mancini. I "socialisti decariani" per fare una buona campagna elettorale devono stare un pò più attenti. Insomma, qualcuno pare sia nella sala da ballo della politica: valzer, liscio e trantelle ma sono sempre gli altri ad essere dei "legni". Mi auguro che il "pezzo" venga preso quale "pungolo" a crescere, tutti, da destra a sinistra e soprattutto nel PD.



Fero - Summonte - 30 GENNAIO 2018 - Ore 15:54






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