Le elezioni Politiche del 4 Marzo rappresenteranno o potrebbero esserlo, lo spartiacque per il PD che quel "presente"  del 5 Marzo, diventerà "passato" per aprire a chissà quale "futuro". Il Partito Democratico di Matteo Renzi, dire che attraversa una fase critica è un eufemismo. Oramai il partito del 41% alle Elezioni Europee del 2014 non esiste più. La quota del 25/28% sembra un "miraggio" o un "risultato di lusso, ben oltre le previsioni dei sondaggi che al momento lo danno più vicino al 20 che al 30". In "caso" di debacle si aprirebbe uno scenario apocalittico. La rifondazione sarebbe un qualcosa di molto improbabile in quanto, come dice un "socialista doc" ci vorrebbero i "caschi blu" per favorire un minimo di dialogo ed inoltre bisognerebbe "certificare l'appartenenza al Partito Socialista Europeo". Infatti, il PD è "socialista" almeno dalla "iscrizione anagrafica" ma così non è dalle politiche portate avanti, almeno dalla "contestazione" nelle urne dimostrata in vari appuntamenti amministrativi con il "boom contro" al Referendum sulle Riforme del 2016. In Campania, se le Politiche dovessero segnare un crollo si aprirebbe, molto probabilmente un verifica all'Ente Regione con a quel punto Vincenzo De Luca, Governatore, "sotto inchiesta". Tutta la storia che parte dal 2015 con la "imposizione democratica" della candidatura dello "sceriffo" contro il "parere" dello stesso Renzi ("colpevole" perchè se così leader come sembra voler far credere, in quella occasione ma non solo, ha dimostrato di "soccombere"), la loro successiva "amicizia",  le vicende ultime vere o meno che siano (rifiuti), le candidature "discusse" di quelle del figlio Piero, quella di Franco Alfieri e per stare all'Irpinia della candidatura nel PD del Civica Popolare Giuseppe De Mita con la conseguente esclusione della PD, Presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D'Amelio configurerebbe quantomeno l'ipotesi di un rimpasto in Giunta. Qualcuno dice: "De Mita dalla vicepresidenza della Provincia di Avellino passò a quella della Regione per poi andare in Parlamento. In caso di mancata elezione, potrebbe il nipote di Ciriaco trovare posto nella eventuale rimodulazione della Giunta?". Il PD sarà molto "combattuto", tiffare per la elezione in Parlamento dello stesso o "sabotarlo"? Sappiamo acnhe che l'attuale Esecutivo è "frutto" del "caos" creato alla elezione di De Luca con la "spada di Damocle" della Legge Severino (prevenzione e repressione della corruzione). A questo punto, una Giunta che ha "caratterizzazione" politica "leggera" potrebbe andare incontro ad un rimpasto con "connotazioni" politiche "più colorate, a tinte forti"? Qualche Consigliere regionale non eletto in Parlamento o qualcuno non candidato potrebbe "tirare calci" dal 5 Marzo? Su questo la D'Amelio che potrebbe alzare la voce in caso di "sconquasso" alle Politiche, ci dice che il PD uscirà rafforzato dal voto e quindi anche il cammino dell'amministrazione regionale avrà un incedere ancora più sicuro. 

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