"I giovani sono il futuro e vanno ascoltati e considerati non soltanto nelle campagne elettorali". Umberto Del Basso De Caro ha "risposto" all'invito di un gruppo di Giovani PD della provincia irpina  partecipando ad un incontro a Monteforte Irpino in vista delle elezioni Politiche del 4 Marzo. Il Sottosegretario alle Infrastrutture ad ai Trasporti è sicuramente l'esponente "dem" che tra Irpinia e Sannio ha saputo captare le "rimostranze e la voglia di partecizione dei 20-30enni". Del Basso De Caro ha invitato tutti ad andare "porta a porta" per illustrare le raglioni del voto da affidare al PD, un Partito che in 5 anni di Governo ha fatto tante cose buone seppur in condizioni difficili. Il PIL in crescita, sostegno alle famiglie ed ai giovani, milioni per ile reti viarie ed un legiferare su temi "civili" che hanno portato l'Italia a mettersi al passo con l'Europa. Insomma, un Paese meno "bigotto" grazie al PD. Del Basso De Caro mette nel mirino soprattutto il Movimento 5 Stelle, non un partito ma una piattaforma amministrata da un solo uomo; ascitto e ficcante l'attacco politico. Continuare col PD significherebbe affidarsi in mani sicure. Per quanto riguarda lo scandalo o presunto tale che sta riempendo le colonne dei giornali con una inchiesta giornalistica eplosa in questi giorni sulla "affaire" rifiuti in Regione Campania, Del Basso De Caro preferisce sostanzialmente il silenzio dicendo di saperne non più di altri, ovvero quello che riportano i media. Una "risposta" che ci ha dato il sannita, piuttosto diplomatica al limite del "silenzio stampa". Tutti però sanno, ed anche i presenti i sala, che la "bomba" esplosa non è cosa da poco soprattutto per gli aspetti politici e su questo a non mandarle a dire è Giancarlo Cetta del PD di Sant'Angelo dei Lombardi, area decariana appunto: "Col rottamatore, presunto, a questo punto, dobbiamo dire, Matteo Renzi, il nostro Segretario nazionale, ci ritroviamo Vincenzo De Luca, che egli proprio non voleva, Presidente della Giunta regionale della Campania, con oggi candidato alle Politiche anche il figlio, inoltre l'ex democristiano Pierferdinando Casini candidato nel nostro partito addirittura a Bologna, simbolo della Sinistra e l'altro "popolare", Giuseppe De Mita in Alta Irpinia verso il quale abbiamo condotto una battaglia per non farlo inserire in lista, dal nostro stesso partito (rimarca amareggiato Cetta) rivelatasi contro i mulini a vento". Cetta su quanto sta accadendo in Regione taglia corto e seccamente rafforzando quanto ci aveva detto prima Donato Pennetta, Avocato amministrativista: "Una vicenda della quale non spetta a me valutare eventuali risvolti penali (sembrerebbe ci siano da tempo filoni aperti) ma certamente non ci si può nascondere che vengono chiamati in causa personaggi o appartenenti a partiti che sono nostri alleati. Ripeto, non mi interessa l'eventuale rilevanza penale, potrebbe anche non esserci ma il fatto che il PD si ritovi in questa bufera a pochi giorni dalle elezioni è un fatto che non si può sottacere. Fare finta che nel nostro partito va tutto bene è una ipocrisia. Bisognava evitare certe candidature tra le nostre fila, dalle Apli alla Sicilia ed invece no, siamo diventati un partito eterogeno. Sembra imbarchiamo tutti". Quanto dichiaratoci da Cetta è come a dire: "te lo avevo detto".

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