Napoli. Scuola (anche "Mancini" di Avellino), Piani Sociali di Zona, Immigrazione, "Giggino", De Luca e le donne; "temi" sui quali abbiamo sentito l'Assessore regionale all'Istruzione, alle Politiche Sociali, all'Emigrazione ed all'Immigrazione, Lucia Fortini.

1) Partiamo dalla Riforma epocale "Buona Scuola", quella nazionale, proposta e portata avanti da Matteo Renzi, Segretario del PD e per 1000 giorni Primo Ministro. Cosa era nelle intenzioni e cosa è stata nella "applicazione"?

La "Buona scuola" prevede, in origine, la rimodulazione dell'offerta formativa da parte degli Istituti scolastici rendendola più circostanziata e quindi più appetibile per gli studenti. Un piano straordinario di assunzione per 100000 Professori, Insegnanti e di fatto un sostanziale abbattimento del precariato. Inoltre fondi per la formazione del corpo docente. L'idea di Matteo Renzi è stata intuitiva, giusta, una Riforma non cattiva ma l'errore, che non è dipeso dall'ex Capo del Governo, è stato il sistema di reclutamento degli insegnanti. L'algoritmo attraverso il quale calcolare il sistema di mobilità si è rivelato alquanto farraginoso che però, come le dicevo, non è colpa di una scelta politica. Le porto un esempio personale: qualche anno fa, una quindicina di anni fa, mia madre insegnante precaria è stata stabilizzata. Lei "portava" il conto dei punteggi, sapeva direttamente a che punto era in graduatoria, oggi, purtroppo, quell'algoritmo sbagliato ha inficiato una riforma che comunque ha dato e sta dando tantissimo e penso ai fondi, parliamo di 197 milioni per l'edilizia scolastica. Un "comparto" fermo da anni e lei sa bene quanto il patrimonio edilizio ha bisogno di una ristrutturazione, di una messa in sicurezza. Non parlerei quindi di fallimento ma certo qualcosa doveva essere previsto, studiato meglio ma non è colpa di Renzi. (La Fortini non è iscritta al PD ma sostiene i dem).

2) La sua "Scuola Viva" invece è un successo.

Le dico con molto orgoglio che sono pienamente soddisfatta. "Scuola Viva" è una scelta di indirizzo politico chiara. Un piano programmatico che si spalma su tre anni. Una riforma già partita e che sta riscutendo un enorme successo. Abbiamo voluto aprire le scuole nel corso del pomeriggio per favorire la "integrazione" tra studenti ed insegnanti, il Preside (apro una parentesi, tornando alla "Buona Scuola" che ha previsto anche la riforma della "dirigenza scolastica". Bene, per me era e resta il Preside, io amo chiamare in questo modo questa figura che è giusto abbia una certa autonomia gestionale proprio perchè le scuole oggi possono prevedere una offerta formativa specifica e quindi è l'Istituto, quindi il Preside a sapere di quale tipo di docenza ha bisogno. Autonomia non vuol dire discrezionalità) ma anche con i cittadini, il terzo settore (che "costruisce" i laboratori), il territorio. Un aspetto molto importante è quello del favorire i rapporti sociali, direi umani a maggior ragione se si pensa che molte delle nostre realtà vivono ai margini. Su questo tema sono logorroica perchè entusiasta di un vero e proprio progetto a sfondo sociale. Le famiglie si uniscono alla scuola, una "scuola-comunità" favorisce anche l'abbattimento della dispersione scolastica, drammatico fenomeno che affligge le nostre terre, come più in generale il Sud. (NdR: Scuola Viva della Fortini, un modello, un esempio anche per altre Regioni). Giro molto per gli istituti scolastici e scopro sempre maggiore interesse e coinvolgimento: Una madre mi dice "Vede, mio figlio non voleva saperne di andare a scuola anche il pomeriggio ma sin dai primi giorni, invece, è stato coinvolto, appassionato nel progetto". Sentirmi dire queste cose è per me, ogni volta un'emozione. Vuol dire che abbiamo compiuto una scelta lungimirante. Abbiamo investito moltissimo su questo progetto e non soltanto in termini economici. Teatro, musica, letteratura, al pomeriggio, formalmente non come attività didattiche ma ugualmente formative, per certi aspetti ancora di più perchè non hanno l'assillo, la preoccupazione, l'ansia del voto, del "giudizio". Tutto questo favorisce l'imparare, la crescita. Vedere un ragazzo che impara facilmente una poesia e la recita è qualcosa di meraviglioso, anche per me che ascolto. Partecipo e vivo questo progetto. 

3) Avellino, l'Irpinia sul "pianeta scuola" sembra vivere sempre disagi e sempre ad anno in corso. Mi riferisco, all'edilizia scolastica. Come mai?

L'Irpinia ha gli stessi problemi che hanno tutte le province non solo campane proprio per quella mancata erogazione di fondi, sino ad un paio di anni fa, per la ristrutturazione del "parco scuola". In Campania abbiamo 4500 edifici scolastici il che vuol dire, una media di 4 per ogni Istituto. Ora con l'attenzione economica portata su questo dalla "Buona Scuola" contiamo di metterci al passo. Vede, so che lei, con la sua considerazione-domanda, si riferisce alla vicenda del "Mancini" in particolare. Bene, è un qualcosa sulla quale vi è stato un "indìcidente probatorio" , quindi è in campo la Magistratura. Noi, come Regione, come Assessorato alla Pubblica Istruzione abbiamo offerto all'Ente Provincia di Avellino la nostra disponibilità a prestare aiuto, soccorso (nonostante le competenze non sono nostre) ma questo non ci è stato richiesto.

4) Lei si occupa anche delle Politiche Sociali con i Piani di Zona. Strutture importanti a sostegno delle fasce deboli ma troppo spesso "vittime, gioco e/o complici" della Politica, di un certo modo di farla?

In Campania abbiamo 59 Consorzi. Per funzionare a pieno regime hanno bisogno della dotazione finanziaria. Non mi riferisco soltanto ai fondi da distribuire ai meno abbienti, a chi ne ha bisogno ma anche alla disponibilità finanziaria per farli funzionare. I Piani Sociali di Zona necessitano di diverse figure tecniche come ad esempio psicologi, sociologi e queste devono essere pagate. E' un lavoro. Noi abbiamo provveduto a sbloccare fondi fermi dal 2010 ed ora stiamo procedendo a mettere in moto tutti gli Ambiti. Il lavoro che stiamo facendo è molto importante ed in provincia di Avellino siete un esempio virtuoso con il Consorzio di Atripalda diretto da Carmine De Blasioal quale, personalmente, ho chiesto di girare per la Campania per portare l'esempio di come debba funzionare tale tipo di struttura. Un altro esempio positivo, come le dissi un paio di mesi fa è quello del Piano di Zona di Avellino che con Teresa Mele è finalmente partito. Quanto all'essere stati una sorta di bacino della politica clientelare è un "difetto" che procediamo ad eliminare ma non c'è dubbio che un Piano di Zona che funziona sostiene con sostanza chi, nella società, è in difficoltà.

5) Veniamo al Reddito di Inclusione. Che cos'è?

Il Reddito di Inclusione sociale è una misura di sostegno per le famiglie che non ce la fanno. Una misura di sostegno e sosttolineo sostegno il che vuol dire che non è uno "stipendio" e non può esserlo.

6) Lei "attacca" il Reddito di Cittadinanza che propone il Movimento 5 Stelle. Ci evidenzi la differenza tra il Re.I. del Governo di centrosinistra e la proposta pentastellata.

Il Re.I. è un aiuto economico ed un incentivo. Mi spiego: Un  sostegno economico per cercare di porre un argine alle difficoltà. Per quanto qualcuno contesti che è poco il "quantum" ed il periodo, io dico che tutto può essere fatto meglio ma bisogna anche fare i conti con la realta italiana. Pensare di fornire uno stipendio da 1500 euro al mese è una, mi permetta idiozia. Non ci sono i fondi per fare una simile operazione e soprattutto andrebbe a costituire un disincentivo nel cercare il lavoro ma anche un disincentivo alla politica nel creare occupazione. Davvero non ha nessun senso questa proposta politica. 

7) Lei ha anche le Deleghe alla Emigrazione ed alla Immigrazione (Accoglienza). Come è messa la Campania su questo fronte che presenta aspetti drammatici ma anche qualche opportunità da "sfruttare"?

Sulla Accoglienza, nello specifico non abbiamo la possibilità di concreta operatività in quanto essa è in capo alle Prefetture quindi al Governo nazionale. Ho proposto che dell'Accoglienza se ne occupino i Piani di Zona proprio perchè sono parte del territorio e possono di conseguenza favorire l'integrazione. Aree come l'avellinese ed il beneventano, le zone interne, ritengo possano avere anche un vantaggio dal punto di vista del ripopolamento se pensiamo che queste sono terre dove il decremento demografico è sotto gli occhi di tutto. Quanto alla Emigrazione purtroppo è anche questo un fenomeno ancora attuale ma registriamo qualche dato positivo. La "corsa a scappare" sta frenando e questo vuol dire che stiamo creando migliori condizioni di vita, stiamo creando, con la nostra amministrazione regionale, opportunità lavorative che non c'erano. Vede, da professoressa, insegnante, non sono tra coloro che sostengono il restare a tutti i costi. Andare via, non perchè spinti, costretti, deve essere una opportunità, un andare fuori regione o all'estero per arricchire il proprio bacino culturale, la propria formazione ed esperienza lavorativa per poi fare ritorno. Ecco, da questo punto di vista emigrare è una occasione per ciascuno e per il territorio. Le esperienze sono e devono essere un patrimonio.

8) Lucia, siamo al giro di boa dell'Amministrazione De Luca. Abbiamo fatto intuire il lavoro della Giunta ed il suo in particolare, molto "denso, intenso" ma chiudiamo con una considerazione sul Governatore Vincenzo De Luca che qualche volta "scivola" in "incidenti verbali" con le donne. Alle volte appare un "macho man", mettiamola così. Una battuta che mi auguro prenda con un sorriso.

Certo. Il Presidente è un uomo sensibile, appassionato alla Politica ed alle Pari Opportunità. Qualche battuta che può sembrare un attacco alle donne in realtà sono pensieri che avrebbe manifestato comunque con chiunque fosse stato anche un uomo "oggetto" delle sue "attenzioni" ma lei sa che è così, basta pensare a come "invita, attacca, punzecchia" Giggino (Luigi Di Maio, M5S). Il Lavoro che questa amministrazione sta portando avanti è evidente. I risultati ci sono. Questo conta.

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