Il Centrodestra ha chiuso, ieri sera, la campagna elettorale ad Avellino (Oggi ad Ariano Irpino con Mara Carfagna di Forza Italia). In una sala gremita in ogni ordine di posto hanno detto la propria Domenico Gambacorta esponente di Forza Italia, Sindaco di Ariano Irpino e Presidente dell'Ente Provincia il quale è stato a lungo tra i papabili per la candidatura alle Politiche di Domenica 4 Marzo. "Mimmo" si sente alfiere, si sente in prima linea nonostante non partecipa direttamente alla corsa. E' questo lo spirito giusto. Tutti per uno, uno per tutti. Ad intervenire, tra i primi, Eottore De Conciliis il quale, Sovranista, è tra le fila della Lega che indica Matto Salvini premier, più volte ha "infiammato" la platea toccando i temi, della Giustizia, dell'immigrazione e della sicurezza ma anche la Città che si appresta ad andare al voto. Una Avellino da liberare dal PD. De Conciliis ha ricordato a tutti come l'Italia sia la "patria" del Diritto che oggi ha bisogno di una vera Riforma che renda veloci i processi. Ha lanciato il messaggio con il quale bisogna mettere ordine nel sistema di accoglienza degli immigrati. Prima gli italiani non vuol dire discriminare, vuol dire dare priorità ai nostri connazionali, a chi non ce l'ha e non all'immigrato che vaga per le nostre strade con l'iPhone. Questo non è razzismo ma giustizia sociale. De Conciilis lancia la sfida con la quale il futuro Governo di centrodestra (non ha dubbi sul successo che verrà il 4 Marzo portato dalle urne) porterà l'immigrazione a livelli sostenibili e se non ci si riuscirà saranno gli elettori a giudicare dopo 5 anni. Da queste Politiche bisogna cominciare il percorso per dare anche ad Avellino un nuovo Governo che liberi la Città dal centrosinistra e dal PD.

Giuseppe Galati, candidato del Centrodestra al Senato nel collegio uninominale Campania 3: “L’Irpinia come pure il Sannio entrano a pieno titolo in quello che il Centrodestra ha definito il Piano per il Sud. Un progetto organico che elimini il gap infrastrutturale ancora oggi evidente con il Nord del Paese. Senza questo passaggio non può esserci sviluppo per il Mezzogiorno, la sua industria, le sue piccole e medie imprese e il suo artigianato. Ripartiamo dai servizi, dai collegamenti e dal creare tutte quelle condizioni che possano riattivare eccellenze, peculiarità e potenzialità di questo territorio e delle sue aree interne”. “Il Piano per il Sud – continua Galati - ha proprio questo obiettivo: lo sviluppo infrastrutturale e produttivo del Meridione, soprattutto attraverso un uso più efficiente dei fondi europei, con l’obiettivo di azzerare le distanze, in termini di crescita, con il resto d’Italia. Riflettori accesi, dunque, anche sulla ristrutturazione delle tecnostrutture e su un migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle pmi. Senza trascurare un concreto sostegno alle start-up innovative”. Fondamentale, poi, per attirare nuovi investitori privati e non costringere le imprese locali a delocalizzare la propria attività, il tema della sicurezza. “Serve una riforma dell’intero comparto – spiega il candidato del Centrodestra – che aumenti gli organici delle forze dell’ordine e ne migliori le dotazioni. Serve introdurre il principio che la difesa è sempre legittima nel momento in cui la nostra incolumità viene minacciata da qualche criminale e serve pure una regolamentazione stringente sugli immigrati. In Italia, stime a ribasso, parlano di 600mila clandestini che, senza documenti e controlli, possono fare ciò che gli pare. A questo diciamo basta. Cosi come lo diciamo alle migliaia di furti nelle abitazioni che a volte sfociano anche in percosse su poveri anziani indifesi”. E, infine, l’appello agli elettori: “Con noi il Sud sarà il cuore dell’agenda di governo. Lo sviluppo del Paese passa, infatti, dalla valorizzazione delle risorse ancora inespresse, da un deciso intervento dello Stato nel Mezzogiorno teso a una crescita dell’economia, degli investimenti e dell’occupazione. Ma per concretizzare il Piano per il Sud – conclude Galati – c’è bisogno di una maggioranza forte che solo il Centrodestra può dare a questa terra e all’Italia intera”.

A seguire l'intervento di Carmela Grasso, la Candidata di Forza Italia che ha superato il "maestro", l'ex Assessore ai Lavori Pubblici dell'Ente Provincia Gino Cusano. La Grasso che qualcuno credeva essere una "candidatura di desistenza" come ha detto Cosimo Sibilia si sta rivelando una "guerriera sul campo". La candidata nel collegio arianese va all'attacco di Giuseppe De Mita che si ripropone con Civica Popolare ma dentro il PD. Dobbiamo liberare l'Irpinia da 60 anni di egemonia dei De Mita, prima lo zio e poi il nipote. Siamo tutti stanchi di quella vecchia politica, in analisi generale, tesa a "pretendere" il voto, dice la Grasso, di quelle telefonate, di quelle parole politiche che sanno solo di vecchio. L'Irpinia deve rinnovarsi ed ha, il 4 Marzo una occasione che gli elettori non debbono farsi sfuggire. Altro avversario è il Movimento 5 Stelle, che lei chiama una "aggregazione" non un Movimento. Vogliono solo catturare la rabbia provocata dalla cattiva politica del centrosinistra e del PD ma sostiene fortemente la candidata del Tricolle che non è così che si va a costruire il futuro. Progetti, idee, capacità di attuazione, è questo quello di cui ha bisogno la politica per ricostruire e ricostruirsi. Il voto dato al centrodestra è un voto di Libertà.

A seguire, l'attesissimo intervento del "cavallo di razza" Pietro Foglia, ex Presidente del Consiglio regionale della Campania ed ex Presidente della commissione regionale Agricoltura, durante la presidenza di Stefano Caldoro. Un intervento duro, ironico, scoppiettante. Foglia ha attaccato il Movimento 5 Stelle notando, in sala suoi “fan” pentastellati (dice ironico) che lo seguono ovunque per filmarlo. A loro, a chi intente votare M5S domanda, dice: ma cosa votate, chi votate, non hanno progetti se non slogan. Hanno presentato la lista dei Ministri senza aspettare l'esito del voto. Bisogna conoscere l'Iter che porta alla formazione del Governo con il ruolo che ha il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Proprio non è piaciuta a Foglia questo "lancio" dei 5 Stelle". Mette poi nel mirino, Carlo Sibilia parlamentare uscente il quale dovrebbe pagare per essere stato lì e non prendersi lo stipendio favoloso. Ci va giù duro contro il Reddito di Cittadinanza proposto dal Movimento. Una "non idea" della quale in Campania ne sappiamo qualcosa "grazie" ad una proposta simile che fu portata avanti da Antonio Bassolino, uomo della sinistra, all'epoca del suo essere Governatore della Regione Campania fornendo tale reddito assistenzialista a giovani che con esso diventarono vecchi. Foglia si rivolge ai presenti; Immaginate Di Maio da Pomigliano D'Arco, NA (nato ad Avellino) seduto al posto di De Gasperi, Aldo Moro, Fanfani, Segni? Beh, io no, dice. L'analisi politica è durissima contro tutti i parlamentari uscenti ad eccezione di Cosimo Sibilia. Gli altri ci dicano cosa hanno fatto. Gran parte delle "frecce nell'arco" vanno contro Giuseppe De Mita. Ci deve dire che cosa ha fatto da vice presidente della Provincia di Avellino, da vice presidente della Regione e da Parlamentare. Io non l'ho capito, dice Foglia sottolineando che ogni tanto sente evocare dal nipote di Ciriaco, Don Luigi Sturzo, il quale, però secondo l'analisi politica del candidato nel Collegio uninominale, si rivolterebbe nella tomba. Foglia sottolinea che la Campania è la Regione con un basso Prodotto Interno Lordo, con il maggior numero di disoccupati ed il maggior numero di giovani che non studiano, non lavorano, non fanno Formazione, nè lo cercano (I NEET). In Campania, mette in luce Pietro Foglia, abbiamo moltissime potenzialità che coinvolgono l'enogastronomia. Abbiamo progetti per far ripartire il Mezzogiorno, la Campania, l'Irpinia, l'Italia.

A chiudere l'intervento di Cosimo Sibilia, il leader irpino del Centrodestra, esponente con il quale è nato in Irpinia Forza Italia (che si avvia a compiere il "quarto" di Secolo) del "presidentissimo" Silvio Berlusconi che è anche oggi la guida del partito e della coalizione. Sibilia parla di una vittoria che è "scritta" ed invita gli elettori, i simpatizzanti, gli iscritti a produrre l'ultimo sforzo per catturare gli indecisi ed arrivare a quel 40% che porterebbe al premio di Maggioranza e quindi a governare in maniera autonoma senza doversi "calare" alle Larghe Intese. Produrre lo sforzo per condurre alla vittoria i candidati negli uninominali per dimostrare al "Nord" che il Sud c'è, che la Campania, c'è, che l'Irpinia c'è. Questo sforzo da produrre per battere due "nemici", i 5 Stelle e l'astensionismo. In nessuno dei candidati di centrodestra vi è "considerazione" per i "dem". Dobbiamo vincere, incita Cosimo Sibilia, senatore uscente e candidato alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale al numero 1, per ridare al Paese il Governo che gli elettori decretano. Basta con quegli Esecutivi scaturiti a pioggia dalla congiura di palazzo del 2011 che estromise Berlusconi dalla guida del Paese. Tra i candidati anche Ines Fruncillo.

Una chiusura di campagna elettorale "moderata" dalla "professionalissima" Roberta Giordano (alla quale va il nostro paluso e la nostra stima) la quale con grande affetto ma allo stesso tempo, rispetto di tutti non ha avuto il "coraggio" di togliere il microfono allo "scoppiettante" Foglia.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali