Le Elezioni Politiche 2018 "segnano" il passagio epocale dalla "vecchia" alla "nuova" politica. Il Movimento 5 Stelle è strabordante in Irpinia e questo lo si può oramai dire anche se lo scrutinio è ancora in corso. Maria Pallini, irpina, avellinese della Frazione Valle, giovane Avvocato si appresta a "diventare" Portavoce pentastellata, non Deputata, non Onorevole, un "aggettivo", un titolo che rifiuta categoricamente. La Pallini con Carlo Sibilia, Michele Gubitosa ed Ugo Grassi (almeno di clamorose ma improbabili svolte nella notte) e con  "forti speranze" su Generoso Maraia (nel collegio di Giuseppe De Mita, Ariano Irpino  andranno a formare la folta pattuglia (il penta-portavoce?), tra Montecitorio e Palazzo Madama. La Pallini, come è giusto che sia preferisce aspettare la mattinata alle porte per esprimersi definitivamente ma ci dice: "Sono orgogliosa del lavoro che noi attivisti abbiamo portato avanti negli anni sul territorio. Dovessi essere eletta (ndr: scaramantica o modesta?) resterò la Maria Pallini che ero ieri. Avrò, eventualmente, delle responsabilità enormi per le quali mi impegnerei totalmente. Una certezza ce l'ho. I rappresentanti in Parlamento saranno i Portavoce dei cittadini, continueranno ad esserlo, nessun Onorevole". Il successo evidente del Movimento 5 Stelle fa pensare che a Luigi Di Maio, nato ad Avellino, debba toccare l'incarico di formare il nuovo Governo in quanto il Movimento Cinque Stelle è, negli exit poll e nelle proiezioni, di gran lunga il primo partito su scala nazionale - intorno al 32-24% mentre in Irpinia potrebbe sfondare la soglia del 40 o attestarsì lì attorno. Su questo argomento la Pallini è molto diplomatica: "A risultati definitivi aspetteremo la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Matterella su chi affidare l'incarico per la Formazione del Governo. Dovesse toccare a noi (diplomaticissima la Pallini) andremo in Parlamento a cercare la maggioranza non offrendo poltrone. Abbiamo il nostro programma costituito da 20 punti. Gli elettori hanno risposto grande fiducia in esso e noi vogliamo rispettarlo e farlo rispettare. Cercheremo la maggioranza sui punti programmatci". Eventualmente, quindi, sarà un Governo "Monocolore", un termine che evoca la "vecchia Repubblica" e che fa sobbalzare la oramai o quasi (aspettando l'ufficialità) Portavoce. "Con noi i vecchi sistemi andranno, andrebbero in soffitta".

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