Le Elezioni Politiche del 4 Marzo hanno determinato un Parlamento spaccato per colpa di una Legge elettorale "scritta" voluta sostanzialmente voluta dal PD (il Rosatellum dal nome del "progettista" Ettore Rosato). Si sa che chi ha in mano il Parlamento, per quanto a maggioranza risicata, cerca di cucirsi addosso la migliore Legge possibile per vincere all'appuntamento successivo ma questa,a detta di qualcuno si è rivelata peggiore del Porcellum. Ebbene, questa "cosa" ha almeno punito chi l'ha votata, a partire dal PD che è arrivato al minimo storico, in termini percentuali, al di sotto del 20, in Irpinia e Sannio ancor meno, il 15. La stessa Legge unita al "panorama sociale" italiano ha determinato la spaccatura in due "tronconi" del Paese. Il Nord al centrodestra ed il Sud al Movimento 5 Stelle che ha fdi atto ottenuto un successo strabordante (in Sicilia ci sono più eletti che candidati M5S una battuta per dire che alcune "caselle" vanno riempite "ricercando" il nome) ed in Irpinia, la terra dei De MIta, dei Mancino, dei filosanniti, i pentastellati sono andati "assai" oltre il 40% portanto in Parlamento 5 "Portavoce": Carlo Sibilia, Maria Pallini, Ugo Grassi, Generoso Maraia, Michele Gubitosa. Un Paese diviso a metà, con nel Nord dominante l'idea di Matteo Salvini nato a MIlano, della Lega in coalizione nel centrodestra ed il Sud con l'affermazione M5S con Luigi Di Maio, nato ad Avellino. I due sono i "papabili" per la indicazione a Presidente del Consiglio. Una spaccatura dovuta alle differenti economie. Ricchezza al Nord, Povertà al Sud. Una "spaccatura" economica che avrebbe, potrebbe avere una "antica caratterizzazione sociologica" ovvero quella legata all'assistenzialismo regnante al Sud figlio del "clientelismo" della vecchia politica. E' risaputo che i 5S hanno messo sul "piatto" il "Reddito di Cittadinanza" e questo a chi è "abituato" ad "aspettare" il "politico" di turno che gli trovi il lavoro, una volta il "posto fisso", è vera "manna dal cielo". Uno "scontro" da evitare perchè potrebbe portare ad una "guerra" tra "sudisti" e "nordisti". La proposta-promessa del Movimento 5 Stelle non doveva e non deve essere interpretata dagli elettori, dai cittadini, in questo modo, come assistenzialismo ma come sostegno a tempo determinato. I 5S vogliono "aiutare" chi non ce la fa, ed è cosa buona e giusta, ma a condizione che vengano accettate poi proposte di lavoro. Tali proposte saranno nel numero di tre, al massimo, con riduzione del Reddito ad ogni rifiuto. Governo o meno, bisogna capire che quei soldi, eventualmente non sarebbero un regalo ma un aiuto e questo, immettendo denaro nel crcuito economico aumenterebbe i consumi. 

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