Il Gay Pride a Pompei non riceve il "pieno" dei consensi. La manifestazione dell'orgoglio omosessuale che dovrebbe tenersi il 30 Giugno nella Città del Santuario della Beata Vergine del Rosario "riceve" la ferma opposizione di Forza Nuova. Senza entrare nel merito della cronaca attuale e della fase organizzativa che dovrebbe avere maggiore chiarezza nei prossimi giorni, nella prossima settimana una riflessione è d'obbligo. Manifestare è un diritto ma che cos'è il Gay Pride davvero? Una rivendicazione di qualcosa o "mostrare con orgoglio l'essere gay"? Se è solo la seconda (e pare proprio lo sia), oggettivamente, sarebbe meglio stare a casa in quanto il quello che si è, omosessuali o etero, non è qualcosa da "sbandierare". Da Roma, nell'anno del Giubileo del 2000 a questo di Pompei, sembra che la scelta spesso ricada su "città Sacre". Omosessualità e religiosità, riteniamo non debbano "camminare" (necessariamente) su binari separati, non sono rette che non devono incontrarsi ma sembra quasi ci sia la ricerca di una "sorta di provocazione", magari giusta, magari, propositiva ma qualche volta si scelgano luoghi più "equidistanti".

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