"Incredibile quante parole inutili dopo il 4 marzo. In Irpinia ancora si riflette, si  analizza e si cerca di capire cosa sia accaduto al e nel Pd. Si sta dando tempo ai "morti di resuscitare". Chiara Cacace esponente del PD irpino è molto "dura" verso il suo partito ma lo è da un paio di anni oramai e quindi la sua "critica" è affidabile perchè non riferita alla "tragedia" del momento post Elezioni Politiche; La Cacace riceve molte attenzioni dal panorama politico locale e regionale. Anche esponenti della Giunta di Vincenzo De Luca sono stati colpiti dalle sue parole. Da tempo l'area della politica centista irpina è "affascinata" da Chiara così come qualcuno del centrodestra, Forza Italia. La Cacace però non si è mossa da dove sta ma per quanto ancora? "Per me che viaggio con i mezzi pubblici, ed ascolto le riflessioni della gente, è facile rendermi conto che continuiamo a perdere credibilità. I nostri compagni ed amici dovrebbero "uscire dalle stanze", vivere il territorio e capire come siamo messi. Avrebbero dovuto sempre farlo. Non è il tempo delle discussioni inutili e pretestuose; In politica come nella vita funziona così, ci vuole concretezza. La gente vuole segnali chiari di inversione di rotta soprattutto da parte di quella sinistra che da tempo pratica il silenzio sui problemi veri. Riferimenti a tessere, ad area ad errori commessi ma poi nessuno ancora dice cosa si farà da domani. La verità è che questo Pd Irpino non piace più a nessuno neppure a, quelli che come me per una malata ed insana fedeltà fanno fatica a riconoscere che ormai e tempo non solo di costruire qualcosa di diverso ma sopratrutto di dare una vera e chiara discontinuità a quanto messo in campo fino ad oggi. Restituiamo anche riconoscendo ormai la vocazione minoritaria che il Paese tutto ci ha,attribuito e partiamo dalla chiara sconfitta a rimontare. Ma facciamola attraverso riflessioni non sul voto ma su programmi futuri e scelte unitarie intraprendere in tema di Ambiente, Salute, Sanità, Scuola e Lavoro. Diamolo un segnale al dato incontrovertibile per cui la nostra sinistra ha cercato rifugio in casa altrui". L'analisi politica della Cacace si chiude con una "esortazione": "Basta con le alchimie di chi non accetta che è passato il suo tempo e di quanti devono restare a casa riconoscendo la sconfitta". Un "dead party walking" quello rappresetato a noi dalla Cacace "orgogliosa" della "corte" altrui ma che ancora non cede, non ancora.

4 Marzo; Il partito ha fallito Non sarò stampella di sedicenti grandi; Cacace PD.