"Così come la Pasqua è un passaggio – è l’etimo a dircelo – quest’anno, per il tradizionale scambio degli auguri, abbiamo pensato di cogliere quest’occasione per celebrare un rito laico di passaggio perché non coglieremmo il senso dei tempi che stiamo vivendo se non capissimo che stiamo attraversando un’altra fase di passaggio che dobbiamo necessariamente saper interpretare". Giuseppe De Mita "popolare". "Il rischio è che ci sia una pur apprezzabile spinta al cambiamento ma che non produca il meglio che pure può realizzare. Il cambiamento che necessariamente deve esserci deve diventare un ‘occasione di revisione di se stessi più che di giudizio nei confronti degli altri. E’ necessario un salto di qualità, dobbiamo dare una concretizzazione a quest’ansia di cambiamento, a partire da noi stessi. Avvieremo da subito la campagna di adesione al nostro movimento con cui saremo presenti alle elezioni amministrative di Avellino e anche fuori dalla Campania. Questo è l’inizio di un percorso e quella di oggi è una data quasi simbolica, proprio per la vicinanza alla Pasqua. Abbiamo bisogno di testimoniare radicalità, di avere un’immediatezza tra le parole che diciamo e i comportamenti che assumiamo. La radicalità che si agita all’interno della nostra società la collocherei più su questo terreno che su quello del pressappochismo: necessario avere un rapporto di stretta coerenza tra quello che diciamo e quello che facciamo perché la politica ha iniziato a perdere di credibilità quando la gente ha cominciato a pensare a chi fa politica come a chi predica moralità e pratica corruzione. Dobbiamo collocare la nostra azione dentro un’istanza di cambiamento che coincida con il buon senso e che recuperi una relazione stretta tra quello che si dice e quello che di fa. Auguri a tutti di buona Pasqua e di buona resurrezione laica".

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