Il Congresso nazionale del Partito Democratico dovrebbe celebrarsi in un tempo che in raltà non si sa bene quale possa essere visto che si vota il 10 Giugno per le Amministrative con il 24 i ballottaggi. A questo punto le candidature e le linee programmatiche non si conoscono e non si conosceranno nel "lasso" utile perchè in Irpinia si possa avere qualche indicazione in più su come orientarsi nella fase congressuale avviata e che terminerà il 21 Aprile con l'Assemblea provinciale. In campo nazionale si sono fatti nomi quali quello di Matteo Richetti, Graziano Delrio, Debora Serracchiani. Tutti "renziani" ma con Richetti l'unico in grado di dire "no" al "capo". Quanto alla Serracchiani salita alla ribalata per aver dato un 5 a Massimo D'Alema (lei, l'antesignana dei rottamatori..."falliti" potemmo dire visto dove hanno portato il PD, al 18% alle Politiche del 4 Marzo? Ma non si sa quale "cattedra" abbia vinto come le rispose sarcasticamente "baffino" ) ha fatto un percorso politico che l'ha vista alla guida dei PD locale, Friuli Venezia Giulia, Parlamentare europeo e Presidente della Giunta regionale del suo Friuli non ricandidatasi per il secondo mandato ma eletta per un soffio in Parlamento a queste Elezioni. Il centrodestra ha stravinto al Nord e vincenrà o comunque non lo farà il PD alle prossime, quindi è un "calcolo" politico, seppur legittimo il non riproposrsi e quindi andare a Roma? Questo non è l'esempio della Politica che piace. Neanche in Irpinia. Per diversi esponenti della Provincia di Avellino, la "renzianissima" Serracchiani porterebbe il partito ancora più in fondo al baratro visto il suo "cammino" che contrasta con la "ondata" del mandare a casa chi passa da una poltrona all'altra, da una Istituzione all'altra senza dimenticare che la stessa ha avuto un ruolo decisionale nel PD, come vicesegretaria (decisionale, per quanto lo si possa essere al fianco di Renzi), quindi "corresponsabile" della crisi "profonda e perdurante" del partito. Con queste "credenziali" potrà lei rappresentare la nuova Politica? La Politica che gli elettori stanno affondando a colpi di batoste al PD? Maurizio Martina, "ala sinistra" potrebbe essere, eventualmente, la candidatura, in ipotesi, che chiude col "renzismo autoritario" (visto i "Fassina chi"? O il salutino a chi stava pensando di andare: quello "ciao", una sorta di "incitamento" ad uscire). Gli "irpini", questa analisi è di "referenti" locali, oramai non "amano" più Renzi, non lo hanno mai "amato" ma si sa, hanno la capacità di salire sul carro del vincitore e non spingerlo (citazione di Renzi, adattata). Adesso, sono scesi tutti.

Quanto all'Irpinia, per il Congresso manca meno di una settimana alla presentazione delle candidature. Tra tatticismi, indecisioni, "paure", speranze di rinvio in extremis, i nomi spendibili per la proposizione alla Segreteria da parte delle diverse "aree" non emergono ancora con "solidità". Sì starebbe cercando, secondo qualcuno, un accordo per portare alla Segretria un nome che rappresenti una certa unità ma è molto difficile. Seppur criticatissima (politicamente), più di Luigi Famiglietti dagli stessi" amici e compagni", Valentina Paris (i due sono ex parlamentari, "tornati a casa in questa tornata") potrebbe essere un nome che andrebbe bene ad almeno un paio di aree con quella "decariana" piuttosto disponibile vista l'apparente buona intesa, ultima, tra donne (non diciamo chi). L'intento dovrebbe essere quello di evitare la "conta" in Assemblea. Se non si dovesse raggiungere l'accordo, tra le aree principali, sul nome della Paris o eventualmente altro, allora si andrebbe, ognuno per conto proprio. A questo punto, bisognerebbe "valutare" il peso di Angelo Antonio D'Agostino, non iscritto ma con "amici" all'interno dei "dem", quindi quanto forte Gianluca Festa e l'eventuale asse con l'ex deputato andando ad aggiungere Carlo Iannace. Quanto conti l'area della Roberta Santaniello e qualche altra compresa quella di Famiglietti con Beniamino Palmieri, nome, questo, in passato molto "ricercato" per un accordo unitario; sono queste, tutte "palline del pallottoliere". Le tre principali aree sono quelle della Rosetta D'Amelio, di Enzo De Luca e Del Basso De Caro. De Luca dovrebbe puntare su Michelangelo Ciarcia, tesoriere del PD ma potrebbe venir fuori anche un altro nome mentre per la D'Amelio, secondo noi, e secondo voci, potrebbe puntare su Ivo Capone, solo avendo la certezza di vincere. L'area "decariana" è quella più "frastornata" perchè molti non capiscono l'eventuale virata su Chiara Maffei dopo aver sostenuto Gaetano Bevere si nda Settembre scorso, un nome che non sarebbe cdovuto cambiare a detta degli stessi "protagonosti". La "staffetta" a "corsa mai iniziata", non si capisce bene come sia avvenurta (molti ci dicono senza coinvolgimento, senza messa ai voti) è la "sconfitta" diell'allenatore Umberto Del Basso De Caro e di qualche altro mentre sarebbe la "vittoria di Cinquerighe, non componente dell'area" che aveva sostenuto questo nome sin dalla Primavera scorsa, quindi un anno fa. Un "sostegno" alla Maffei, soltanto perchè, riconosciamo in lei qualità politiche che in pochi, in poche hanno. Ha un "difetto", quello di parlare, alle volte troppo e troppo in fretta. Qualcuno, ci ha detto: "la vorrei vedere, da Segretaria PD, andare a parlare con Petracca e Giuseppe De Mita, dopo la campagna elettorale per le politiche in cui la "socialista", voleva fuori dalle alleanze e dalle candidature il nipote di Ciriaco per quanto concerne le Amministrative". Noi crediamo che la Maffei darebbe un "indirizzo" diverso al PD, almeno, lo si dovrebbe credere visto quanto dice. Che si vada a "schierare" le "formazioni primavera" lo riteniamo improbabile e se lo dovessero fare potrebbe essere visto come uno "sminuire" il partito più di quanto abbiano già fatto le politiche sino ad ora adottate con la bocciatura sancita dalle urne a più riprese. Un Segretario provinciale a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le Amministrative sarebbe fondamentale averlo in quanto potrebbe portare alla "automatica" candidatura" per la "Poltrona" di Sindaco del Comune Capoluogo ed evitare ulteriori fratture. Il "voto" ad Avellino, secondo nostri interlocutori, potrebbe portare alla "polverizzazione" di tutte le aree se non sapranno ridurre almeno i danni. Questo vuol dire che si esclude la possibilità di vincere? No, ma si ha moltissima paura di perdere. 

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