Napoli. "Regolamentare i finanziamenti destinati ai Gruppi di Azione Locale attraverso misure inequivocabili che possono renderne più efficiente e trasparente il funzionamento". E' quanto afferma Francesco Todisco, consigliere regionale di Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista che questa mattina ha depositato un'interrogazione a risposta scritta indirizzata al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. La richiesta si è resa necessaria dopo che al consigliere regionale è pervenuta copia di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Avellino sulla regolarità di spesa del Gal Partenio, in cui è allegato un prospetto dove per ciascuna voce di spesa è indicato chi l’ha sollecitata ed a favore di chi "se fosse accertato dalla magistratura, a cui toccherà pronunziarsi, quanto emerge da una lettura superficiale, ci troveremmo di fronte ad uno snaturamento totale delle funzioni del Gal e ad una distrazione interamente clientelare dei fondi pubblici che sarebbero stati interamente piegati a soddisfare appetiti degli amministratori del Gal, di loro amici e parenti, delle strutture private (siano esse onlus, associazioni di categoria e quant’altro) che sono azioniste del Gal stesso e, persino, forse, di qualche funzionario regionale preposto alla sorveglianza. Inoltre – prosegue Todisco – alla spartizione sono state destinate anche spese per le quali il beneficiario avrebbe dovuto essere individuato con procedure di evidenza pubblica". Il quadro, se dovesse risultare fondato, confermerebbe le voci tutt’altro che positive dell’opinione pubblica sui Gal "strutture private finanziate totalmente con fondi pubblici che non rischiano nulla e che, come nel caso del Gal Partenio, se venisse accertato, utilizzano risorse destinate allo sviluppo del territorio a quasi esclusivo beneficio di un “mondo” particolare che si è venuto addensando attorno ai Gal stessi unicamente per trarne vantaggi". Alla luce di quanto emerso il consigliere regionale chiede presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca  "di intervenire sui fatti esposti relativi al Gal Partenio, verificando la correttezza delle procedure e nel caso assumere provvedimenti conseguenziali" e propone una serie di misure che possano mettere finalmente ordine nella gestione dei Gal «limitare l’uso dei fondi unicamente a imprese e Comuni solo attraverso il bando pubblico; eliminare i finanziamenti di inutili studi, ricerche, progettazioni e spese tecniche che non siano espletate direttamente dalla struttura del Gal; divieto assoluto di accesso ai finanziamenti del Gal ai soci, a strutture societarie partecipate anche in forma minoritaria dai soci stessi, a soggetti che abbiano in essere rapporti economici di qualunque natura con i soci stessi e gli amministratori del Gal, a parenti ed affini degli amministratori, dei soci, degli amministratori delle strutture socie;  coinvolgere finanziariamente i soci nelle spese della struttura finanziando un massimo del 70% delle stesse da erogare unicamente sulla base dell’accertamento del regolare pagamento anche degli oneri previdenziali; limitare a cinque esercizi finanziari anche non consecutivi il mandato degli amministratori; riforma totale dei meccanismi di controllo regionale integrando quelli formali sulle procedure con quelli sostanziali e di efficacia della spesa, introducendo meccanismi di controllo sull’attività generale dei Gal stessi".

L'INTERROGAZIONE:

Prot. 20 del 04/04/2018

Al Presidente del Consiglio Regionale della Campania

Rosa D’Amelio

Al Presidente della Giunta Regionale della Campania

Vincenzo De Luca

Oggetto: interrogazione a risposta scritta ex art.124 del Regolamento interno presentata dal Consigliere regionale Francesco Todisco su:

“Interventi urgenti rispetto al funzionamento dei Gal e alla trasparenza della loro attività”.

PREMESSO CHE:

All’interrogante è pervenuta la copia di un esposto alla Procura della Repubblica di Avellino che chiede di accertare se le modalità di decisione delle spese del Gal “Partenio” non siano in violazione di legge;

prescindendo da questo aspetto specifico, su cui toccherà alla magistratura di pronunziarsi, l’esposto ma soprattutto le annotazioni autografe su un prospetto ad esso allegato, sembrerebbero indicare per ciascuna voce di spesa chi l’abbia sollecitata a favore suo o di un suo “protetto” o di una sua azienda o associazione;

se quanto sembra emergere, anche ad una lettura superficiale, fosse fondato saremmo di fronte ad uno snaturamento totale delle funzioni del Gal e a una distrazione interamente clientelare dei fondi pubblici che sarebbero stati interamente piegati a soddisfare appetiti degli amministratori del Gal, di loro amici e parenti, delle strutture private (siano esse onlus, associazioni di categoria e quant’altro) che sono azioniste del Gal stesso e, persino, forse, di qualche funzionario regionale preposto alla sorveglianza;

sembrerebbe altresì, cosa particolarmente inquietante, che alla spartizione non si siano sottratte neppure le spese per le quali il beneficiario avrebbe dovuto essere individuato con procedure di evidenza pubblica.

Insomma, se la denunzia risultasse fondata, il quadro che ne emergerebbe confermerebbe una diffusa “cattiva nomea” che oramai da qualche anno si addensa su quasi tutti i Gal, visti dalla stragrande maggioranza degli osservatori indipendenti come strutture private che, non rischiando un solo centesimo dei soci in quanto finanziate in tutte le loro spese da fondi pubblici, abbiano utilizzato queste risorse, destinate allo sviluppo del territorio, a quasi esclusivo beneficio di un “mondo” particolare che si è venuto addensando attorno ai Gal stessi unicamente per trarne vantaggi;

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA PER SAPERE:

·        se non ritenga opportuno e urgente disporre una verifica specifica sui fatti esposti relativi al Gal “Partenio”; verifica che, al di là della correttezza apparente delle procedure, accerti se la sostanza di quanto denunciato sia fondato, anche tenendo conto che già in precedenza, ma purtroppo inutilmente, tali disfunzioni sono state segnalate alla Regione Campania e sono rimaste senza risposta, e se del caso assumere i provvedimenti conseguenziali di modo da assicurare che i finanziamenti in itinere non corrano gli stessi rischi;

·        se non ritenga opportuno e urgente una nuova regolamentazione sui finanziamenti in itinere tesa a rimuovere alla radice le condizioni che possono rendere possibili tali degenerazioni, attraverso misure inequivocabili che:

·             limitino l’uso dei fondi unicamente a due tipologie di beneficiari, le imprese ed i Comuni escludendo ogni possibilità per l’accesso che non sia quella del bando pubblico;

·             eliminino ogni possibilità di finanziare inutili studi, ricerche, progettazioni e spese tecniche comunque denominate che non siano espletate direttamente dalla struttura del Gal stesso e che gravino sui compensi ordinari dovuti ai dipendenti, senza oneri aggiuntivi;

·             impongano il divieto assoluto di accesso ai finanziamenti del Gal ai soci, a strutture societarie partecipate anche in forma minoritaria dai soci stessi, a soggetti che abbiano in essere rapporti economici di qualunque natura con i soci stessi e gli amministratori del Gal, a parenti ed affini degli amministratori, dei soci, degli amministratori delle strutture socie;

·             limitino il finanziamento delle stesse spese della struttura nella percentuale massima del 70% al fine di aver un minimo di concorso finanziario dei soci che ne legittimi il ruolo, da erogare unicamente sulla base dell’accertamento del regolare pagamento anche degli oneri previdenziali;

·             evitino che gli stessi personaggi amministrino senza alcun limite temporale tali enti, imponendo la immediata decadenza di tutti gli amministratori che abbiano esercitato tale mandato per più di cinque esercizi finanziari anche non consecutivi;

·             riformino i meccanismi di controllo regionale integrando quelli formali sulle procedure con quelli sostanziali e di efficacia della spesa, introducendo altresì meccanismi di controllo sull’attività generale dei Gal stessi (funzionamento degli organi, rispetto dei vincoli statutari sulla approvazione dei bilanci, pubblicità degli atti, possesso da parte degli amministratori dei requisiti accertando anche che non ne facciano parte dipendenti regionali).

F.TO

IL CONSIGLIERE REGIONALE

FRANCESCO TODISCO

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