Saranno Giuseppe Di Guglielmo e Michelangelo Ciarcia i candidati alla guida della Segreteria del PD irpino. Cinquerighe è stato il primo ad ipotizzare Dì Guglielmo quale giovane che potesse convogliare diverse "anime", questo già la scorsa Estate quando c'era qualche area, una in particolare che, di fatto "tramava o auspicava" (politicamente e legittimamente) perchè non si tenesse il Congresso. Ma veniamo con ordine: Di Guglielmo è sostenuto da Rosetta D'Amelio, Valentina Paris, Carlo Iannace, Toni Ricciardi, Roberta Santaniello, Gianluca Festa, Rino Buonopane i quali, gli ultimi due, sono vicinissimi all'esterno Angelo Antonio D'Agostino. Questa lista ha sostanzialmente, anche l'appoggio del Governatore Vincenzo De Luca. ed ha una "genesì" definita in quanto è quella che si sarebbe ritrovata in Assemblea quando si preannunciava la scorsa Estate e l'inizio dello scorso Autunno: "Sul mio nome si è registrata una vasta convergenza che deriva da un progetto condiviso. Il mio impegno è quello di portare il partito oltre le correnti che tanto hanno fatto male a questo partito come ci hanno dimostrato le Elezioni politiche, sia  a livello nazionale che in Irpinia. Dobbiamo ricostruire il partito sul territorio. Dare spazio ai circoli, agli iscritti, alla passione politica; è questa la mission mi propongo di portare avanti". Di Guglielmo ritiene lo strumento delle Primarie ancora valido se si riprende lo spirito che le ha "animate alla nascita". Ciarcia è appoggiato dall'area dell'ex Senatore Enzo De Luca, da aqualche ex segretario, da una parte del gruppo legato all'ex parlamentare Luigi Famiglietti e per certi aspetti, la sorpresa delle ultime ore, dall'area rappresentata da Umberto Del Basso De Caro. Il "tesoriere" del PD ha dichiarato: "Lavorerò per dare spazio ai giovani. Il nostro obiettivo non è la rottamazione e non credo le primarie sia la panacea dei mali del partito. Quanto alle alleanze in vista delle Amministrative, dovessi essere eletto, cercherò di costruire un centrosinistra ampio, inclusivo e per quanto riguarda le amministrative nessuna preclusione dovrà esserci. Nessuno è migliore degli altri. Nessuno può porre veti. La discusione deve essere la stella polare. Obiettivamente in Città abbiamo una condizione difficile. Il Movimento 5 Stelle sembra al momento un ostacolo non semplice da battere ma lavoreremo al meglio per riuscirci. L'ideale sarebbe quello di realizzare più liste civiche a supporto di un unico candidato. Potrebbe essere lo stesso attuale Sindaco Paolo Foti? Non si creda che ci siano tanti aspiranti alla candidatura a SIndaco quindi perchè escludere una ricandidatura?". Così Ciarcia ha risposto alle nostre sollecitazioni. Quanto a Foti ha parlato anche con una vena leggermente ironica in quanto, come lo stesso ha detto, non ci si nasconde le difficoltà. Per quanto riguarda il Partito nazionale, Ciarca ha creduto in Matteo Renzi, quello delle Primarie per il Congresso del 2012 ma non più da quando ha iniziato la parabola discendente, "imitando" Massimo D'Alema nell'azione contro Enrico Letta, Capo del Governo, con il famoso Enrico #staisereno ma ora non vedrebbe male la segreteria del partito affidata a Maurizio Martina (ancora non si sarà se proseguirà il mandato "spezzato" di Renzi o si andrà a Congresso, almeno non lo si sa ufficialmente). L'area che esce nettamente sconfitta, dalla corsa alla "poltrona" di via Tagliamento, con le ossa rotte (come alle Politiche facendosi "imporre" il nome di Giuseppe De Mita, non schierando nessun irpino nelle liste, quelli divisi sulle Primarie...) è quella di Umberto Del Basso De Caro (i "rottamatori rottamati"), i "duri e puri", quelli che avrebbero schierato Gaetano Bevere indicato a Settembre senza cedere in nome di alleanze, anzi mai gradite. L'area Del Basso De Caro, quella che si è ulteriormente divisa sul nome "uscito  quale candidata alla Segreteria, al posto dell'Architetto arianese, ovvero Chiara Maffei. (ricostruzione confermata anche nella giornata di eri - presentazione delle liste - :  Congresso PD; Paris? In "casa" Del Basso De Caro volate segge e Bevere riflette?). Chi ha fatto venir fuori il nome della Maffei e perchè? La stessa, socialista, da una scorsa veloce alle liste (neanche tutte) non ci sembra essere. Perchè? Il "Segretario ombra dell'ultima Segreteria" che tanto ha difeso l'operato passato, non è scesa in campo per marcare forte il buon lavoro, perlomeno il suo? C'è per un motivo tecnico? Allora neanche altre soluzioni avrebbero dovuto essere ipotizzate, per coerenza e la coerenza non dipende dai "ruoli". L'area Del Basso De Caro, pur avendo dei buoni numeri percentuali (o pubblicizzati in tal maniera), almeno all'inizio della "corsa" (tanti entrati e tanti usciti, vedremo ora il reale peso) ha fallito in quanto se proprio bisognava trovare un nome sul quale giungere a mediazione, questo non poteva essere, non avrebbe dovuto essere, il "fedelissimo" di De Luca; In questo modo i "decariani" dimostrano o fanno sembrare di essersi "accodati". L'ex Sottosegretario parlava con una certa supponenza (almeno poteva apparire) della sua area o del De Luca che cercava sponda per una candidatura alle Politiche. E' oggi De Caro e l'area che cercano sponda nell'ex Senatore? La Maffei avrebbe potuto essere il nome giusto nonostante gli attacchi che ha portato allo stesso De Luca e a Franco Russo, in maniera più o meno diretta, attacando violentemente il Circolo di San Tommaso "Democrazia è Libertà" presieduto dallo stesso medico avellinese, in quando donna (niente parità di genere nelle candidature) e personaggio politico di spicco avendo lei, capacità di ragionamento politico non indifferente. Ha un solo "difetto" (forse grande), quello di parlare alle volte troppo poco ed alle volte tanto lasciandosi prendere da quella innata vena ironica, sarcastica che non viene capita da tutti e spesso si è rivelata un'arma a doppio taglio che le ha fatto male. L'area "decariana" paga i "niet" a tutti da parte dell'allenatore (qualcuno ad esempio voleva il dialogo con i festiani ed i dagostiniani). A via Tagliamento, i "decariani" presenti avevano facce scure e questo la dice lunga. Nelle precedenti "puntate" seppur definendo le date del Congresso non si era mai arrivati alla presentazione delle liste, anche "fermate" a poche ore dalla scadenza per la presentazione ma nonostante questo qualcuno non esclude un annullamento, un rinvio. Proteste e ricorsi non sembrano mancare.

A seguire la ripartizione della platea congressuale (7700) e la ripartizione dei delegari per ciascun collegio:

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