Avellino. "Se questa è politica", ci scusiamo per l'apparente irrivirenza, nel parafrasare il libro di Primo Levi (oggi, 31 anni dalla morte) "Se questo è un uomo" riferendoci alla politica del PD irpino, di una parte di esso. Il Congresso provinciale è una "infinita telenovela" ma di quelle senza "sale". L'area dell'ex Senatore Enzo De Luca e quella di Umberto Del Basso De Caro hanno presentato, inaspettatamente assieme la candidatura di Michelangelo Ciarcia, alla segreteria provinciale. Inaspettatamente perchè i "decariani", almeno nel "vertice" (ma esiste?) insistevano nel portare avanti la indicazione di Gaetano Bevere, cosa sfumata proprio nelle ultime ore (candidatura osteggiata da una parte e sotterraneamente contrastata sino alla "esplosione finale"). Già questo basta a dire di quanto sia "contraddittoria" questa alleanza. Nei corridoi di via Tagliamento ci vengono "raccontate" alcune storie che evidenziano ancora di più quanto sia "strana" questa "unione" che va "contro" quella guidata da Giuseppe Di Guglielmo, "fronte" sostenuto dal Governatore, Vincenzo De Luca. Partiamo da Enzo De Luca, sì proprio lui che in Regione Campania è il Presidente dell'Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti "nominato" dal Presidente della Giunta ora nella "battaglia congressuale" (se si terrà, in quanto ci sono ricorsi, lo vedremo a breve) schierato, da un giorno all'altro, contro il Presidente della Giunta regionale della Campania. Perchè? Quando era nel Direttorio ha guidato il partito con la Rosetta D'Amelio, contro la quale è oggi avversario e sembrava esserci condivione nelle scelte, o no? De Luca ha "definito" Del Basso De Caro lo "straniero" in prossimità delle candidature alle Politiche dello scorso Marzo ed il sannita, riteneva l'ex Senatore, uno che cercava in lui "sponda" per l'inserimento nella lista. I due non aevano particolare simpatia l'un per l'altro ed oggi sono assieme. Chiara Cacace così si esprimeva contro Del Basso De Cro ma anche verso la sua, di area: "di sicuro non potrei stare con la parte che si appoggia al Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, con lui non riuscirei a dialogare. In quella parte, cè solo il sannita. Certo che dalla parte, nella quale dovrei o vorrei “inquadrarmi” non c’è molto di più e visto che di partecipare alla “contesa congressuale” non me lo ha prescritto il Medico potrei anche rimanere una semplice iscritta e valutare passi futuri anche se tento disperatamente di crederci ancora". Cosa le avrà fatto cambiare idea nel scegliere di stare in questa area? Va bene allaersi ma a questi "termini e condizioni"? L'avellana non "ama" nessuno dei due, a quanto sosteneva. Quanto all'ex Segretario Franco Vittoria, ci viene ricordato, che vi è stata "polemica", a dir poco, con la "decariana" Rosanna Repole in occasione delle "parlamentarie" del 2013 con "contrasti" sul voto in quel circolo (non andiamo oltre) ed ora insieme nella "squadra"? Altri esponenti "deluchiani di ritorno" (un viaggio compiuto da e per diverse molte anche nelle ultime settimane) hanno sempre dichiarato che non sarebbero mai andati con l'area Del Basso De Caro ma poi ci ripensano alleandosi. Perchè? Ci si ricorderà di alcune "pesanti" dichiarazioni (tutto a carattere politico" di qualcuno contro il sannita e la sua area in occasione dello scontro sulla formazione per le liste alle Politiche? E' legittimo cambiare idea ma in poche ore è possibile avere "idee ferrate"? Lo stesso ex Deputato Luigi Famiglietti, seppur in maniera altalenante non era vicinissimo a nessuno dei due (De Luca e Del Basso De Caro) ed ora sono "alleati". Beniamino Palmieri, un Sindaco davvero di primo livello, potrebbe avere delle difficoltà nel trovarsi in mezzo ai due in quanto ha dischiarato senza nessuna difficoltà, in occasione dell'incontro messo su dal parlamentare beneventano, qualche giorno fa, di non essere dell'area "decariana"? E' vero che si tratta di "convergenze" e non "appartenenza" ma è pur sempre una "convergenza" avvenuta senza lo scorrere di dinamiche che permettessero il capire cosa stesse accadendo, per andare dove. Lo stesso dicasi per i "decariani". Un nome per tutti: Chiara Maffei, "deluchiana" sino ad un anno e mezzo fa, oggi decariana (ma quanto convinta? Rimandiamo ad altro pezzo sul "tema") come sta "reagendo" a questa inaspettata "configurazione"? Si è sicuri che un "signore" come Gaetano Bevere abbia preso bene questo "virata"? Con l'azione di Del Basso De Caro, molti temono si sia creato un malcontento ancora più forte e questo potrebbe portare a perdere consenso. Un'area che, nell'eventualità della vittoria di Ciarcia finirebbe per contare quanto il "due di picche". C'è il rischio, se il Congresso arriverà a conclusione (usiamo ancora il condizionale, visto i fatti) ,nell'eventuale vittoria, che i "decariani" porteranno i voti a De Luca ma avranno in cambio le "briciole"? Un accordo politico di prospettiva può nascere in poche ore e da "fatti e fattori esterni", ovvero, la "intromissione", qualcuno la vede così, da parte del Governatore che sembra volesse imporre la D'Amelio quale segretario unitario? Che Del Basso De Caro abbia detto "no" ci può anche stare ma che abbia detto "no", l'ex Senatore è alquanto "strano" (saranno solo contro Gianluca Festa? C'è chi "ironizza"; Qualcuno dice che la D'Amelio avrebbe dovuto chiamare Del Basso De Caro, ma perchè non il contrario anche per "galanteria"? Quale, dunque, il vero motivo che ha portato De Luca ad andare in direzione opposta all'altro De Luca? Cosa "studia" l'irpino? Ha, questi, mal digerito il "lavoro" dell'ex "sceriffo" nel favorire la candidatura alle Politiche di Giuseppe De Mita al posto della stessa D'Amelio? (Gli eventi collegati sono e sarebbero potuti essere tanti) De Luca ha sempre accettato il "divenire" con apparente, almeno, "aplomb", come mai si sta scagliando, sin dall'inizio contro il Commissario politico David Ermini? I "decarianI", l'altro pezzo della "strana alleanza" sembrano quelli ai quali non va mai bene nulla (e pare che nella riunione, di oggi, ad Avellino con Ermini sia emersa una certa disponibilità a venirsi incontro da parte dei deluchiani mentre i decariani ancora contro l'espletamento del Congresso), sempre pronti a contestare in nome delle regole, della politica e quanto altro ma allora perchè, se ritengono questo partito non rispondente, sia a livello nazionale che locale, alle loro "apettative", non prendono decisioni conseguenti cominciando a meditare l'uscita? Che impressione si fornisce all'elettorato quanto non si prendono decisioni forti? L'alleanza De Luca - Del Basso De Caro, inteso quali aree è "innaturale" dopo lo "scorrere" ultimo (certo se si pensa che in tanti a partire dai vertici facevano parte della Margherita...) ci dice qualcuno ha in comune la "vicinanza" a Nicola Mancino, ex Presidente del Senato e Ministro dell'Interno ma con questo non diciamo che egli sia artefice di questa unione ma un "decariano" ci disse il 15 Dicembre scorso: "Mancino è il Presidente onorario della nostra area" e lo disse chi non ha mai condiviso la stessa storia politica.

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