Il Congresso provinciale del Partito Democratico irpino è stato messo sul "baratro" dall'area che fa riferimento ad Enzo De Luca ed Umberto Del Basso De Caro, la "strana coppia" nata nelle ultime ore ma che in realtà sono le "due facce della stessa medaglia", infatti la gran parte degli esponenti "decariani" provengono da quella dell'ex Senatore come lo stesso sannita è stato parte della Margherita che fu. Le candidature in campo sono quella del "deluchiano di ferro" Michelengelo Ciarcia e Giuseppe Di Guglielmo l'apicale dell'area che va da Rosetta D'Amelio a Carlo Iannace, da Gianluca Festa a Valentina Paris, dalla Roberta Santaniello ai  "dagostiniani" con Rino Buonopane. In un partito che dice di volersi rinnovare, "vedere" la candidatura di un "deluchiano", quindi parte della "vecchia" politica fa davvero "strano", secondo alcuni "commentatori" parte stessa della "gara", questo soprattutto perchè chi voleva "rinnovare ed innovare" erano i "decariani", almeno a parole mentre i fatti ad oggi dimostrano il contrario. Nulla di male ma almeno si abbia il coraggio del proprio cambiare idea o del non averci creduto "ferratamente". In Irpinia, soprattutto, non è pensabile, almeno di una clamorosa rivoluzione, cambiare una "gerarchia ed una anzianità" nel giro di un Congresso ma almeno proporre nomi nuovi, giovani, dinamici sarebbe qualcosa di auspicabile. Di Guglielmo, senza "partigianeria", riportiamo delle "voci",  rappresenta una "novità" nel panorama irpino, ha esperienza amministrativa, è un "lavoratore nel campo della cultura" con idee "fresche". Il 37enne, giovane ma non giovanissimo, quindi non "acerbo", potrebbe essere quell'elemento "frizzante" e di "nuova impronta" in un partito che ha bisogno di "cambiare pelle". Alle spalle ci sono dei "vecchi"? Non ce ne sono più di quanti nell'altra area, quella "deluchiana-decariana" anzi vi sono "forze" che comunque non vengono dal "vecchio mondo" e questo sarebbe un vantaggio per il PD e per lo stesso Di Guglielmo.

Perchè il Congresso potrebbe non essere portato a termine? L'area "deluchiana-decariana" ha presentato ricorso per rinviare il tutto a dopo le Amministrative, quelle di Avellino in particolare (è questo il vero punto: qualcuno vorrebbe tenere le "mani libere" nella formazione delle liste e delle candidature a Sindaco? Così facendo non si rischierebbe di presentare "candidature multiple" alla poltrona di Primo Cittadino nell'ambito dello stesso partito? Si è sicuri che si sta portando avanti la "strategia" giusta"?). Il "motivo" del "contendere"? La "definizione" della "platea" congressuale. Secondo i ricorrenti questa non sarebbe "rispondente". Dall'altra parte viene risposto che questa è soltanto il frutto dei congressi di circolo già tenuti. Per quanto riguarda i "circoli" commissariati, i loro iscritti possono votare ma non candidarsi. (Qualcuno dice che non sarebbero stati consegnati gli elenchi degli iscritti ma viene ribattuto che i circoli hanno gli elenchi degli iscritti, quindi questa "manfrina" a che pro?). Cosa cambia nella realtà? Nulla. Se le aree, quindi le appartenenze sono definite, coloro i quali fanno parte dei circoli commissariati voterebbero comunque un candidato della propria area anche se "territorialmente" candidato di altro circolo. Atripalda, Cervinara, Monteforte Irpino, Solofra, Santo Stefano del Sole, sono questi i paesi dove i circoli sono commissariati e pare che solo una candidatura sia stata posta in lista e non avrebbe dovuto esserci, quella del Sindaco della Città della Concia, il "deluchiano" Michele Vignola, a quanto sembrerebbe, avvenuta con la consapevolezza che non si poteva. Se si sapeva che non poteva essere candidato, allora non si doveva farlo e "contestare" quello che si riteneva di "contestare" ugualmente ma senza "forzare" come sembrerebbe essere stato fatto con tale candidatura. Perchè si sta facendo tutto questo? Qualcuno dovrebbe fare autocritica. Ci sono inoltre, pochi nomi che non sarebbero in regola con l'iscrizione ma se fosse così, ci vorrebbe un attimo ad accertarlo; perchè si "organizzano" questi ricorsi? Perchè non si fa semplicemente la "conta degli iscritti con i soldi in cassa relativi alle quotte e quindi verificare se tutto è in regola? Se la "moltiplicazione" corrisponde come dovrebbe e crediamo sia, allora problemi non ce ne sono. Ripetiamo, perchè si fa tutto questo? L'area De Luca - Del Basso De Caro, ci dice un "decariano" ha rispettivamente, secondo una propria lettura, il 22% l'uno e l'altro il 32. Ebbene, fosse così, la vittoria nel Congresso sarebbe assicurata. La realtà è che l'area "decariana" ha perso dei consensi per il "suo muoversi" e li ha persi proprio all'interno con "entrate ed uscite" delle quali non si conosce il "bilancio" esatto; Numeriamente la sfida sembra aggirarsi su numeri sostanzialmente uguali e qualcuno prostetta la vittoria dell'uno o dell'altro sul filo di lana. Potrebbe esserci invece la sorpresa di una vittoria superiore alla forbice del 5-10%? Si vedrà se il Congresso si terrà. 

Congresso PD; Se questa è politica...I "manciniani" De Luca&De Caro spieghino.

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