Avellino. Si è tenuta ieri, a Roma, davanti al Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia del PD, Roberto Montanari, l'audizione di Carlo Cortesi, Presidente della Commissione provinciale per il Congresso, "emissario" di David Ermini, Commissario politico, anch'egli ascoltato come ovvio così come il Segretario eletto nel voto di Domenica 22 Aprile e Lunedì 23, Giuseppe Di Guglielmoe lo sfidante, Michelangelo Ciarcia che con la sua area, "deluchiani e decariani" non ha partecipato alle Assemblee di Circolo. Il "tema" è stato, la validità o meno dell'Assise, contestata da Ciarcia ed i suoi, "da sempre". Nella Capitale erano presenti, anche l'alleantore di una delle due "formazioni" legate al Tesoriere del PD, Umberto Del Basso De Caro, Luigi Famiglietti, Enza Ambrosone (decariana) e Vittorio Ciarcia (figlio del "ricorrente" ed appartenente all'area; Qualcuno ha "chiosato: "...e parlano dei De Mita"). Inutile fare la "storia" di questi ultimi giorni, basta sfogliare Cinquerighe per sapere tutto quindi restando nello specifico della "decisione" che potrebbe essere presa le bocche sono cucite anche se da una parte filtra "attendismo" mentra dall'altra sembra prevalere il "pessimismo" ma il Partito, sia locale che proprio quello nazionale (che ha autorizzato con tanto di documento, il Congresso) ci ha abituato a clamorosi colpi di scena (la "sentenza" potrebbe arrivare nel pomeriggio odierno, dopo la Direzione ma non vi è certezza). Sarà confermato Di Guglielmo o tutto comincerà di nuovo? Se sarà "annullamento, Ermini resterà o lascerà? Potrebbe restare (magari per dar euno "schiaffo" a chi lo ha tanto criticato, pur avendo esercitato ed eserciterebbe il proprio ruolo con obiettività. Certo che per il vertice romano, cassare il Congresso e destituire Ermini (dopo averlo lodato) sarebbe una gran zappa sui piedi, uno sconfessare se stesso che avrebbe del clamoroso. Abbiamo detto di chi era presente. Bene, notiamo e chiediamo: Di Guglielmo ha partecipato da solo e così avrebbe dovuto essere. Sembra che con Ciarcia sia "entrato in Aula" anche Luigi Famiglietti (non è più Deputato) e vane, un qualche "titolo" lo potrebbe anche avere ma se così fosse perchè Ambrosone è rimasta fuori? Indipendentemente da questo, nella pratica che cosa ci sono andati a fare? Ripetiamo, delle liste a sostegno del Segretario eletto ma ancora "sub iudice" non c'era nessuno come dovrebbe essere. Passino, Famiglietti ed Ambrosone ma Del Basso De Caro perchè è andato? Che parte in commedia ha? Non è un iscritto del PD irpino ma di quello sannita e se si volesse parlare di rappresentanza istituzionale sarebbe comunque di parte, una sola e ben definita (allora doveva "accorrere" anche Rosetta D'Amelio, Istituzione anche lei, in quanto Presidente del Consiglio regionale della Campania). Non ne capiamo il senso. Egli, Del Basso De Caro è al più, come si è definito, l'alleanatore di una parte ma non altro. "Titoli" nella vicenda congressuale non ne ha. non è un iscritto. Non vota. La debolezza dei "decariani", area che noi avevamo intestato (ma è storia vecchia, e viso i risultati, così avrebbe dovuto essere) alla Chiara Maffei, che ne avrebbe avuto tutti i titoli, è proprio questa: quella di aver ceduto la propria sovranità (poca o tanta che fosse) al beneventano che tante "stelle" sul petto, pare non ne abbia.

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