Avellino. Il PD e qualche altro "pezzo" nell'area del centrosinistra si ritrovano sul nome di Nello Pizza quale candidato Sindaco. Oramai manca solo la ufficializzazione, almeno di clamorosi ed impensabili, ad ora, colpi di scena. Come nasce la candidatura a Sindaco del Penalista? Un "discorso" venuto a "sostanziarsi" nelle ultime ore ma avviato con una "chiacchierata" a Salerno, Sabato 28 Aprile, tra Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania (di fatto, per nome e per conto di Vincenzo De Luca, Governatore) ed i Consiglieri regionali irpini, Maurizio Petracca, Enzo Alaia. La Presidente del Consiglio regionale Rosetta DAmelio non era presente ma c'è stata convergenza anche perchè "deluchiana". Quanto a Todisco non ci è stata "descritta nello specifico la sua "idea"). I nomi sul tavolo erano quattro tra i quali quello del Presidente dell'Ordine degli Avvocati, Fabio Benigni, il quale da voci in nostro possesso, si sarebbe sfilato, perche avrebbe voluto una coalizione ampia e di carattere civico, senza simboli partitici. In realtà, non a tutti andava bene perchè, proposto in primis da Nicola Mancino (troppo decariano-deluchiano) ed anche perchè a qualcuno forniva l'impressione di essere spostato troppo sul centrodestra ed in fondo la larghissima coalizione questo suggeriva; Qualcuno ha detto: "Mi sarebbe piaciuto Fabio candidato Sindaco ma non Benigni. Gli piace vincere facile?". C'è il rischio con la candidatura di Pizza che il PD si spacchi? Che esca Gianluca Festa, a pochi giorni (soltanto Sabato si è celebrata l'Assemblea provinciale del PD che ha consacrato Giuseppe Di Guglielmo alla guida provinciale anche con il sostegno di Mr Davvero e vada a farsi una propria lista? E' una eventualità che non viene esclusa anche si lavorerà perchè non accada. Di Guglielmo ha sentito i riferimenti nazionali, Andrea Rossi, Responsabile della Organizzazione e Matteo Ricci, Responsabile Enti Locali anche perchè bisognerà fare in modo che vengano, a pochi giorni che mancano alla presentazione delle liste (Sabato 12 mentre il voto sarà il 10 Giugno con eventuale ballottaggio il 24) creati i presupposti affinchè il Partito nazionale "autorizzi" il "provinciale" all'utilizzo del "logo" e questo dipende molto dalla candidatura e dal clima che si creerà. I problemi (dmanda-considerazione di tanti) li creano, politicamente parlando, come spesso accade negli ultimi mesi, l'area che si richiama a Umberto Del Basso De Caro il quale anche in questi giorni in cui si lavora per presentare il "nome comune" e costruire un minimo di unità, non la smette di attaccare l'area della D'Amelio, della Santaniello, di Iannace, Festa ed indirettamente D'Agostino sul Congresso appena celebrato, che secondo questi verrà "cassato" o così dovrebbe essere o si augura; (qualcuno dice, anche con ironia, "proprio De Caro con la sua ostinazione ci stava spingendo a candidare Festa"). E' possibile che mentre il "Presidente onorario", Mancino, dell'area decariana si adopera per tentare di arrivare ad un minimo di "comunanza di intenti" (noi abbiamo già scritto che l'ex Presidente del Senato non è uomo equidistante ma di fatto ha lavorato per non far rimare fuori i "decariani" da un discorso di convergenza piddina) Del Basso De Caro continui a parlare dell'Assise. Non è stufo di "cantare" sempre la stessa cosa? Tanti sono stanchi di ascoltarlo anche dalla sua parte, a quanto sembrerebbe (basta leggere dichiarazioni o ascoltarne di "private"); Dì Guglielmo è il legittimo Segretario in quanto eletto in un Congresso "autorizzato", attaccare lui e la sua area, in questo momento, in cui si cerca di porsi al meglio ai nastri di partenza delle Amministrative non pare di grande lungimiranza politica anzi una visione miope che potrebbe far chiedere se si voglia o no tentare di costruire qualcosa. Il PD è a pezzi e la colpa non è di Di Guglielmo il quale è fin troppo dialogante.  Qualcuno, nella giornata che vede "benedizione" di pizza da parte del Governatore De Luca, di De Mita (asse De Mita - De Luca continua) si chiede con tono esplicito. Che c'entra Del Basso De Caro con Bonavitacola e quindi De Luca il Governatore e Petracca De Mita? I "decariani" non hanno definito De Luca il Governatore un "brand scaduto"? SOno assieme ad entrambi (ma se ne accorgono?). Del Basso De Caro ed altri esponenti d'area, non erano quelli del "no" allo stare insieme con De Mita? Sono stati con Ciriaco e Giueseppe alle Politiche ed ora alle Amministrative. I "decariani" non amano De Mita e la D'Amelio ma sembra che senza di loro non possono stare. Quanta "coerenza decariana" gli elettori vedono in questo agire? Si parla in un modo e si fa altro?

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