Avellino. Il Partito Democaratico irpino ha presentato i candidati della propria lista "firmata" dal Segretario Giuseppe Di Guglielmo. In Città sono arrivati a sostegno dell'aspirante Sindaco, Nello Pizza, Assunta Tartaglione, Segretario del partito regionale ed il parlamentare, Piero De Luca, figlio del Governatore, Vincenzo. Sembra che tali presenze son siano state gradite da alcuni esponenti dell'area che si richiama ad Umberto Del Basso De Caro. Qualche "decariano" è andato via ed anche se la motivazione ufficiale non la si conosce, è apparso a tanti "colleghi" di partito (perchè sono dentro il PD, lo ricordano?) che "questo è stato un comportamento che dimostrerebbe poco senso di appartenenza, i deluchiani ne hanno di più". Qualcuno ancora deve crescere, politicamente? Questo "strappo", almeno nella serata di ieri dimostra "plasticamente" la differenza tra i decariani (non tutti, presenti Caterina Lengua, anche vicepresidente della Provincia, Stefano La Verde, Lorenzo Tornatore, Giuseppe Giacobbe) ed i deluchiani, quelli che fanno riferimento all'ex Senatore De Luca i quali hanno presenziato fino alla fine. Nella vicenda congressuale perchè si sono alleati? Tra "gesti" come questo, dichiarazioni, "ammutinameti", ricorsi in Tribunale che senso ha avere ancora la tessera del partito? Non è meglio lasciare? Il PD è oramai un "partitino" o si avvia ad essere tale se qualcuno non ferma l'emorragia di consenso come dimostrano i "voti" dal Referendum alle Politiche ed alle regionali in Valle d'Aosta dove non viene conquistato un seggio. Cosa vogliono fare? Che "impressione" si fornisce all'elettore che ancora ci vuole credere? Il Segretario provinciale Di Guglielmo così commenta: "sono convinto, al di là di tutto, che il Partito Democratico darà il suo forte contributo per la vittoria del candidato sindaco". Ad intervenite, come detto, Piero De Luca: "Ad Avellino si può fare un risultato importante ed è significativo aver trovato la sintesi dell'alleanza regionale attorno a Pizza". De Luca, di fatto, conferma (bastava già la sola presenza) ancora una volta che il "patto" con i demitiani è infrangibile, almeno al momento e che quindi nella scelta di Pizza quale candidato Sindaco i "decariani" non c'entrano nulla e di conseguenza non c'entra Nicola Mancino, "presidente onorario" dei decariani, come lo definì qualche mese fa un "socialista doc". Che ci fanno quindi in questa alleanza quelli "allenati" da Del Basso De Caro? (Quanti sono ancora "appresso" al beneventano)? Contatevi. Pizza intende alzare la voce e far capire che è lui il "capo della lista"? Lo è soltanto sulla "carta"? 

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