Avellino. Inutile "girarci" intorno con "formule e formulette" varie: Vincenzo Ciampi, M5S per governare la Città avrà bisogno di una maggioranza solida non col "tanto Foti si è retto su 12 consiglieri e le assenze tecniche", espressione virgolettata relativo al pensiero generico non ad affermazioni pentastellate. Il senso è questo e dichiarato da più parti. "Governi di responsabilità, del fare, di salute pubblica" non hanno senso dopo aver vinto le elezioni, al ballotaggio e questo va sotolineato (è una vittoria politica ma monca per quanto sappiamo e spiegiamo a seguire). "Purtroppo" per Ciampi, in Consiglio non ci sono i numeri, tecnicamente neanche per partire, quindi questo "partire" deve essere, o "consentito, congesso" o dovuto ad accordi programmatici con "derivati" di altre forze politiche, altre liste, quindi assumendo, insieme la responsabilità programmatica e gestionale avendo il ruolo di "primo responsabile". Lo stesso "avallo" fornito, nel "pre-ballottaggio" da Luca Cipriano, Sabino Morano e Costantino "Dino" Preziosi non è organico ad un accordo su base programmatica ed il dire ora, sostanzialmente, "abbiamo programmi simili, indicateci le priorità" è qualcosa di politicamente, profondamente sbagliato. Se i programmi sono gli stessi, perchè ha vinto l'uno piuttosto che l'altro? Eh no, ci sono differenze ma queste stanno soprattutto (ed qui la vittoria politica) nel fatto che il cittadino-elettore ha "visto" o immaginato un modo DIVERSO di gestire la "res publica". Alla luce di questo, nel "duello" del 24 Giugno Ciampi ha prevalso su Nello Pizza proprio per questa ragione, "accantonando" una maggioranza che "sfortunatamente" per il pentastellato, gli elettori, avevano però votato al primo turno. A questo punto, Ciampi non deve fare nulla di altro da quello che ha "operato" Luigi Di Maio col Governo nazionale. Ha aperto l'Esecutivo alla Lega, però tenedosi, due "postazioni" (non poltrone e basta) fondamentali, ovvero quella della Presidenza del Consiglio dei Ministri oltra al proprio super-assessorato e la Presidenza della Camera dei Deputati con Roberto Fico dove di fatto "nascono" le Leggi (anche se sappiamo bene il meccanismo legislativo come funziona nel complesso) ovvero tenendo in capo al proprio partito, la "funzione di garanzia" e la "direzione dei lavori" di Montecitorio, ovvero il "metronomo", colui che detta i tempi dell'Assise, le priorità, gli obiettivi. Se Ciampi non riuscisse ad accordarsi per ottenere questo ruolo allora partirebbe "debole" in quanto sarebbe, alla partenza, "ostaggio" della Maggioranza-Minoranza che dovrà costruire per i prossimi appuntamenti elettorali, Europee, il prossimo anno e Regionali tra due anni. Se "riorganizzazione" ci sarà, che "fine" farà l'Amministrazione Ciampi? "Andiamo" a leggere cosa rappresenta il ruolo di Presidente del Consiglio, basta aprire un qualsiasi testo relativo. Insomma, come disse qualcuno, non è quello che solamente "agita il campanellino" ma fa molto altro, ben altro. 

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