Summonte. "Il Gruppo Consiliare SummonteSì ha richiesto (prot. nr. 2900 del 16/07/2018) la convocazione del Consiglio Comunale  con i seguenti punti all'Ordine Del Giorno:

1) Revoca Delibera di Consiglio Comunale nr. 25 del 30/06/2018 ad oggetto "Nomina Commissione Elettorale Comunale" - Nomina Commissione elettorale Comunale

2) Indennità al Sindaco ed agli Amministratori Comunali - Rinunzia - Destinazione delle risorse a fini sociali".

Il Consiglio Comunale è stato convocato per il giorno 1 agosto p.v. e, dato l'errore che abbiamo fatto rilevare, relativamente alla elezione della Commissione Elettorale il primo punto richiesto è stato inserito tra gli argomenti all'Ordine del Giorno.

In spregio all'articolo nr. 39 del TUEL 267/2000 ed alle Istituzioni democratiche, il Presidente del Consiglio Comunale di Summonte ha ritenuto di non inserire nell'ODG del Consiglio Comunale il secondo punto della nostra richiesta.

I cittadini si aspettano il rispetto delle Istituzioni soprattutto da chi dovrebbe rappresentarle, ma è evidente che a Summonte, per qualcuno (...e soltanto per lui)

LA DEMOCRAZIA E' FASTIDIOSA!

Ravvisando un grave affronto all'intero Consiglio Comunale e a tutti i cittadini, se l'ODG non verrà rettificato con l'inserimento dell'argomento richiesto, il Gruppo Consiliare SummonteSì non prenderà parte al Consiglio Comunale".

Questo è il testo del manifesto "apparso" sui muri del paese alle falde del Partenio "promosso" dalla opposizione in Consiglio comunale composta da Carmine De Lucia, Carmine Cristiano e Giovanni Testa. La "accusa" di carattere politico rivolta al Sindaco, nella "qualità" di Presidente del Consiglio comunale, Pasqualino Giuditta è quella di non aver inserito all'Ordine del Giorno della "prima vera" Assise della nuova consiliatura, che si terrà la mattina del primo Agosto (prevista la prima convocazione) il "punto" riguardante "Indennità al Sindaco ed agli Amministratori Comunali - Rinunzia - Destinazione delle risorse a fini sociali". L'opposizione fa di questo punto una "battaglia" e lo fa sin dalla campagna elettorale quando aveva "promesso", nel caso di vittoria, la rinuncia alle indennità. SummonteSì, viene sottolineato, riconosce, è ben consapevole che la Democrazia ha un "costo" pure in termini economici anche se, in generale, ci sono "spese" comunque sostenuto dallo stesso Ente. La partecipazione alla vita politica ed amministrativa prevede che vi sia impegno, dedizione e passione e questo comporta "spendere" il proprio tempo per il bene della comunità. Togliere del tempo ai propri impegni, al proprio lavoro, alla propria famiglia non è un "sacrificio", non deve e non può esserlo quando alla base vi sono "sentimenti di solidarietà ed attaccamento al territorio". SummonteSì mette in evidenza che in un tempo in cui molte persone hanno difficoltà a mettere il "piatto a tavola" è giusto mostrare sensibilità e sostegno concreto verso i meno fortunati. SummonteSì chiede una dimostrazione di buona volontà, almeno, decurtandosi (se non proprio tutto, rivolto alla Giunta) una percentuale di tale indennità mentre per quanto riguarda i gettoni di presenza (50 euro) questi dovrebbero essere da tutti, devoluti integralmente ad un fondo. Fondo costituito dalle indennità, dai gettoni di presenza di Giunta e Consiglio, da scegliere insieme come meglio destinarlo. Dai defibrillatori, alla sterilizzazione dei cani, a borse di studio, "incentivi" agli studenti, piccoli lavori di manutenzione ordinaria, ad esempio. SummonteSì chiude: Sostenere famiglie più deboli, in un paese che si sta "assottigliando" anche demograficamente, a quanto pare da alcune stime, sarebbe un gesto concreto, qualificante e gratificante per noi stessi amministratori.

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