Il PD nazionale cerca di individuare la "strada" che lo porti fuori dalla crisi ed il Congresso che dovrebbe tenersi prima delle Europee del 2019 è l'appuntamento che dirà cosa ne sarà del partito. Le dimissioni anticipate di Matteo Renzi dal suo secondo mandato alla Segreteria a meno di un anno (dopo il voto alle Politiche del 4 Marzo 2018) dalla sua rielezione (30 Aprile 2017 ma anche al primo ha fatto seguire il lasciare non arrivando a scadenza) non hanno messo fine alla sua leadership ed al tentativo di mantenerla, anche attraverso qualche suo fidato scudiero. Le voci contrarie all'attuale Senatore, però, cominciano ad essere in numero un "pochino" crescente. Tra i diversi, ritroviamo Dario Franceschini, ex Segretario, al quale, in Irpinia, "guarda" Enzo De Luca. L'ex Senatore ha dimostratoto ancora una volta, anche ieri, con l'elezione di Michelangelo Ciarcia ai vertici dell'Alto Calore Servizi, che la sua "parabola" non è sul viale del tramonto. Si è "ripreso" l'Ente al cui vertice, vi era il decariano (chissà quanto convinto) Raffaello De Stefano. De Luca ha riconquistato Corso Europa con le sue "forze" ed "usando" politicamente le "carte" che si era ritrovato tra le mani qualche mese fa. Dall'area deluchiana ci è stato riferito che si aspetta l'appuntamento nazionale organizzato dall'Area Dem a Cortona, nella "tre giorni" del 21 Agosto, 1-2 Settembre per meglio capire come organizzare il cammino verso l'assise nazionale e di conseguenza le alleanze, vicinanze in Irpinia. Attualmente l'area De Luca ha rapporti con l'area di Del Basso De Caro ma questi, a detta di qualcuno dovrebbero essere più vicini a Maurizio Martina (alle Primarie del 2017 il sostegno a Renzi, almeno a detta di qualcunò fu dato proprio per la "doppia firma" sulla Mozione) o comunque non vicinissimi a Franceschini (il ritorno di qualche socialista verso l'ex Segretario ed ex Ministro dei Beni Culturali non sarebbe molto "congruente" dopo un "giro" alla ricerca del "mettere benzina socialista" nel PD, senza riuscirci nonostante il buon Renzi "iscrisse" il PD al PSE) e con Luigi Famiglietti il quale, però, dovrebbe essere ancora renziano nonostante le candidature alle scorse Politiche siano state a "svantaggio" degli allora uscenti, Famiglietti appunto e Valentina Paris che dovrebbe stare in "luoghi" lontani dai centristi di ferro. Tutto questo, anche se è presto dirlo, potrebbe portare al rimescolare, o meglio, rimodulare i rapporti di forza in provincia di Avellino magari con un riavvicinamento De Luca - Rosetta D'Amelio, Presidente del Consiglio regionale e principale riferimento del Governatore Vincenzo De Luca, al quale lo stesso, De Luca l'irpino, con elementi importanti e di peso dell'area, non sono per niente distanti, al contrario dei decariani. In questa fase delicata (schieramenti, alleanze, programmi) con il Congresso e le Elezioni Europee che si "accavallano" e l'avvicinarsi delle Regionali del 2020 tutto è in evoluzione ("PD in movimento", l'espressione che è stata "usata") e la stessa area irpina deluchiana non può fare a meno del Governatore a maggior ragione con l'aver conquistato la guida dell'ACS; Qualcuno, nel turbinio PD, che tutto questo potrebbe portare ad isolare i decariani, del resto, già "isolati" hanno trovato sponda in De Luca, l'irpino, nella fase congressuale di Primavera, ma in questo modo sono diventati una particella crepuscolare, minima (qualcuno sostiene che erano già in "assottigliamento"). A questo punto, i decariani, attraverso i "nomi forti", un due o tre non di più, devono resettare tutto e provare a leggere il futuro altrimenti rimarranno imbrigliati nel passato e vedranno solo "streghe".

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