2) Il PD ha al suo interno “spaccature” che secondo alcuni potrebbero favorire il Primo Cittadino? I suoi Dem, come si stanno comportando a "palazzo di Città" in questo convulso avvio di Consiliatura?

Il Partito Democratico ha al suo interno diverse sensibilità e questo è un bene che ci siano. Quanto allo specifico del Consiglio comunale ritengo che i nostri 10 rappresentanti si stanno muovendo in maniera coerente, pur non avendo un capogruppo unico ma confido si possa giungere ad un unico nome che sia espressione di tutti nel più breve tempo possibile. Per questo sto lavorando e credo ci siano ottimi segnali provenienti dalla ultima riunione del gruppo, a via Tagliamento (sede del partito provinciale). Il Partito Democratico non fa la politica dei due forni. E’ all’opposizione di Ciampi, M5S.

3) Veniamo ai suoi primi 100 giorni alla guida della Segreteria irpina? Un suo primo bilancio...

Non appena eletto mi sono dovuto confrontare con le problematiche della composizione della lista e del portare il simbolo in campagna elettorale (Amministrative di Giugno). Ho avuto tempi contingentati, scandito da scadenze. Una campagna elettorale, dura, frenetica ma ha dimostrato che il partito c’è. Al tempo stesso però ho avviato una serie di confronti sul territorio dove abbiamo affrontato ed affrontiamo, come l’altra sera a San Martino Valle Caudina, tematiche importanti, pregnanti che vanno dai problemi locali, a quelli nazionali comprendendo il discutere sulla visione dell’Europa e dell’Immigrazione. Ho intenzione di “creare” dei Dipartimenti per porre l’attenzione suoi problemi, per coinvolgere gli iscritti, per produrre proposte. Lavoro, occupazione, progetti, sono questi gli obiettivi che deve perseguire il PD e lo deve fare recuperando vicinanza ai cittadini, al mondo del lavoro, a chi è in difficoltà, ai giovani. Il PD al Governo ha operato bene ma possiamo e dobbiamo fare di più e lo dobbiamo fare sui territori. Inoltre sto lavorando alla squadra della Segreteria provinciale che sarà pronta nelle prossime settimane, tra fine Agosto ed inizio Settembre, periodo nel quale lavoreremo per il tesseramento. Sono apertissimo al dialogo e mi auguro si abbia con chi non ha partecipato al Congresso dello scorso Aprile. Infine ritengo essere molto importante dare il via ad un Coordinamento cittadino che possa fare sintesi sulle incombenze del capoluogo e portare in Consiglio comunale. Una coordinazione di vari passaggi per avere maggiore incisività sull’Esecutivo a piazza del Popolo.

4) Inizia la stagione dei Congressi, regionale e nazionale, dove al momento sembrano in campo l’attuale Segretario Maurizio Martina, Nicola Zingaretti, Carlo Calenda, i franceschiniani ma anche i renziani, i quali sembrano avere ancora la quota di maggioranza del PD con Matteo Renzi che potrebbe, qualcuno dice, portare un suo uomo alla candidatura. Come si pone, da Segretario provinciale?

A fine anno è previsto il Congresso regionale, un appuntamento molto importante dove dobbiamo cercare nella maniera più assoluta di discutere delle proposte che il Partito deve apportare nel panorama dell’offerta politica. Mi auguro non ci sia una suddivisione tra deluchiani, quelli vicini al Governatore Vincenzo De Luca e quelli contrari perché farebbe perdere di vista il vero obiettivo che è quello di lavorare ad un partito, plurale ma unito nel porsi. Quanto al Congresso nazionale, anche qui, ritengo esserci troppi nomi in campo o comunque sentirne troppi ma è troppo presto e quindi può anche starci. Non escludo, proprio per il ragionamento che facevo prima, il ragionare su un nome che possa quanto più possibile unire. Prima delle Regionali, ci sono le Europee, il prossimo anno e dobbiamo farci trovare pronti.

5) In conclusione. Si pensa già alle Regionale del 2020 e qualcuno pensa a “strappare” la candidatura a De Luca ed altri a posizionarsi in modo da candidarsi quale Consiglieri. Ritiene che ci sia un “tatticismo” magari esasperato che rischia di danneggiare il PD in fase di “risanamento” o del bisogno che vi sia?

Si parla delle prossime Regionali ma si sbaglia a farlo soprattutto se si ragiona nell’ottica, all’interno del nostro stesso partito, di scalzare De Luca. Il prossimo Congresso potrà dire molto ma non è questo il momento di pensare alle candidature. Insisto: Bisogna solo pensare a lavorare, a fare proposte ad essere presenti sul territorio. Abbiamo davanti un cammino difficile, in salita ma ce la possiamo fare e l’unità, seppur nella dialettica vivace, deve essere la base per combattere vecchie e nuove battaglie che ci aspettano.